Allestita ieri la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia, nella chiesa di Sant’Ubaldo a Venaria Reale a Torino. Presenti i familiari tra cui il figlio del defunto, Emanuele Filiberto, la vedova Marina Doria e le principesse Clotilde, Vittoria e Luisa. A rendere omaggio al defunto anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa. Previsti per oggi i funerali di Vittorio Emanuele al Duomo.
Funerali Vittorio Emanuele, La Russa: “Luci e ombre, ma non si può dimenticare”
Una cerimonia ristretta, che ha visto la partecipazione di poche persone, amici e familiari ma quasi nessun esponente della politica: nessuna traccia di rappresentanti torinesi o piemontesi. Ma a colmare il vuoto delle istituzioni ci ha pensato Ignazio la Russa che ha fatto visita alla camera ardente. Presenti inoltre due capi di stato: Alberto di Monaco e il granduca Enrico del Lussemburgo.
Il presidente del Senato ha reso omaggio al feretro di Vittorio Emanuele e si è unito al dolore di Emanuele Filiberto e della sua famiglia: “Sono venuto in visita sia pubblica che privata”, in riferimento ad una visita semi-istituzionale vista l’amicizia che lo lega a Vittorio Emanuele. “Ci sono luci e ombre. Non bisogna dimenticare che grazie ai Savoia c’è stata l’Unità d’Italia” ha concluso La Russa.
Nonostante le parole di La Russa le opinioni sono divise tra chi è favorevole alle esequie in Italia e chi contrario. Il funerale ha un numero chiuso ma gli esponenti delle istituzioni piemontesi hanno già fatto sapere che non ci saranno.
Funerali Vittorio Emanuele, gli ultimi monarchici
In prima linea gli ultimi sostenitori della monarchia, che si sono inginocchiati di fronte alla bara di Vittorio Emanuele, ripiangendo i tempi andati. Gli ultimi monarchici hanno salutato il “mai Re”, l’ultimo di Casa Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II.
Un centinaio di persone si sono raccolte dinnanzi al feretro per dare l’estremo saluto e Vittorio Emanuele. Alcuni di loro vestono spille con simboli monarchici, o con lo stemma di Casa Savoia, altri tengono in mano bandiere con iconografie simili. “Purtroppo sono nata nella Repubblica, avrei preferito la monarchia” esclama qualcuno dalle fila dei sostenitori della corona.