Le Pen, nota per il suo carisma e la capacità di attirare l’attenzione, ha trovato un momento per lanciare un appello alla premier italiana Giorgia Meloni: “È il momento di unirci. Non possiamo lasciarci sfuggire un’occasione simile“, ha dichiarato, riferendosi alle prossime elezioni europee del 9 giugno e alla possibilità di formare una coalizione più ampia nel Parlamento Europeo.
Le Pen accusata di razzismo dalla folla
La mattinata trascorsa a Lillers è stata complicata non solo per l’afflusso di persone, ma anche per le accese contestazioni. Da una parte, i sostenitori di Le Pen, gridando “Marine président!” e “Marine sei bella!“, l’hanno accolta con entusiasmo. Dall’altra, i contestatori, tra cui attivisti della sinistra radicale, hanno urlato slogan come “vattene!” e “razzista!”.
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Le Pen ha risposto ai contestatori senza scomporsi, definendoli “una minoranza di estrema sinistra, violenta come sempre“, mentre ha elogiato i suoi sostenitori come “francesi rispettosi della democrazia“. Un dualismo evidente anche nei canti contrapposti della Marsigliese e del Canto dei Partigiani, che hanno risuonato tra le bancarelle del mercato.
I progetti di Le Pen su Lillers
La visita a Lillers, storicamente orientata politicamente a sinistra, è significativa nel contesto della strategia del RN di consolidare la propria presenza nel Nord della Francia. La speranza di Le Pen è che Lillers possa seguire l’esempio di Hénin-Beaumont, un altro comune del Nord che dieci anni fa passò al RN, diventando una roccaforte del partito.
Marine Le Pen ha colto l’occasione per parlare con i cronisti presenti, criticando apertamente Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, e lanciando un chiaro messaggio di alleanza a Giorgia Meloni. “Mai, ripeto mai voteremo per Ursula von der Leyen, che ha condotto una politica disastrosa per i popoli europei. È arrivato il tempo di chiudere definitivamente il suo mandato tossico“, ha dichiarato Ha anche parlato della necessità di prendere le distanze dall’AfD tedesca, sottolineando che la decisione non è stata strumentale, ma dettata dall’impossibilità di continuare la collaborazione.
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