Giorgia Meloni ha concluso la campagna elettorale di Fratelli d’Italia con un incontro a piazza del Popolo a Roma eppure, a cinque giorni dalle elezioni europee, il premier continua a far parlare di sé. In una lunga intervista a Il Tempo, Meloni ha sviscerato alcuni argomenti, ribadendo e sottolineando le sue posizioni, quelle di FdI e quelle dei conservatori europei, su tanti dei temi che oggi sono centrali in Italia e in Europa. Dalle coalizioni al Parlamento europeo, passando per il tema Elly Schlein, fino a trattare di Vincenzo De Luca e Chico Forti.
Meloni parla chiaramente, non usa mezzi termini e nemmeno parole troppo complesse. In fin dei conti lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio stesso: “Io sono semplicemente Giorgia e non il Presidente Meloni. Sono orgogliosa della mia provenienza e di essere una persona comune, a cui gli italiani potranno sempre dare del tu, senza formalità e senza distanze“. Meloni ha sottolineato l’importanza delle prossime europee, così come la rilevanza del voto per FdI e di conseguenza per il gruppo europeo di Ecr.
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Nessun accordo con la sinistra, nessun compromesso con chi ritiene le normative europee più importanti di quelle del singolo Paese di appartenenza e nessuna crisi nel centrodestra. Il governo italiano non sta affrontando nessuna problematica legata alle elezioni che formeranno il nuovo Europarlamento. Al centro delle mire di Meloni, però, sembra esserci un posto riservato ad un unica persona: Elly Schlein. Riconosciuta come leader dell’opposizione, è diventata come un punto fisso per il Presidente del Consiglio, che non si lascia sfuggire nessuna occasione per tirarla in ballo e per sottolineare le sue presunte mancanze.
Meloni: “Vogliamo un’Ue protagonista negli scenari di crisi ma non impositiva“
“Non vogliamo più una Ue che pretenda di imporci cosa dobbiamo mangiare, quale auto guidare, in che modo ristrutturare la nostra casa, quali abiti indossare e magari anche come scrivere e pensare“, così Giorgia Meloni ha spiegato a Il Tempo quale sarà la nuova conformazione dell’Unione europea guidata dai partiti di centrodestra. Una struttura che sia in grado di intervenire “negli scenari di crisi e che poi lasci libertà alle singole Nazioni sui temi che riguardano la vita quotidiana dei cittadini, nell’ottica di quel principio di sussidarietà stabilito dai trattati europei“.
Una vera e propria sfida, come quella di rendere l’Italia più influente a livello europeo anche perché secondo Meloni “in molti oggi guardano all’Italia come a un modello, ed è proprio questo modello che vogliamo proporre per la guida della futura Europa“. Anche in questo rientra il ruolo di Marine Le Pen e la rinnovata vicinanza al suo partito Rassemblement National. “La difesa dei confini, la tutela della nostra identità culturale, l’idea pragmatica e non ideologica della transizione green“, sono questi i punti in comune con il partito francese secondo il Presidente del Consiglio.
Sulla possibilità di un reale cambiamento in Ue basato su questi principi Meloni ha lasciato la parola agli elettori: “Se è possibile o no spetta solo ai cittadini europei determinarlo. Sono sempre di più gli europei consapevoli della necessità di una svolta decisa nell’Ue, ed è proprio chi crede veramente nell’unione dei popoli europei ad essere deluso da quanto fatto da Bruxelles in questi anni“.
Meloni: “Con De Luca mi sono difesa da un insulto, vergognoso il silenzio della sinistra“
“Si commenta da sé il silenzio della segretaria del Pd Elly Schlein, che anche in quest’occasione non ha dimostrato il coraggio che ci si aspettava da lei, come leader di partito ma anche come donna, di condannare quello che è successo e di prendere le distanze da De Luca“, così Giorgia Meloni ha attaccato il volto dei democratici, rispondendo ad una domanda sul suo battibecco con De Luca.
Il premier dice di essersi solamente difesa, anche in mancanza di un intervento duro dalla sinistra. Non si pente e dichiara che rifarebbe ciò che ha fatto, riportando in scena la questione di genere che dal suo punto di vista caratterizzala questione. “Io penso che una donna che viene insultata abbia il diritto di reagire. E mi piacerebbe sapere se la sinistra è d’accordo con me o se ha un’altra concezione della parità tra uomo e donna“.
Sulla sinistra Meloni affonda anche sul tema dell’integrazione culturale, definendo l’approccio dei suoi avversari come “schizofrenico“, perché “da sempre evocano la laicità dello Stato contro la sedicente ingerenza della Chiesa cattolica, chiedono la rimozione dei Crocifissi dagli uffici pubblici e cancellano il Natale, ma poi si prodigano per chiudere le scuole in occasione della fine del Ramadan e rimangono in silenzio davanti ad un signore che inneggia alla jihad in un’università pubblica“.
Meloni: “In Europa al centro lavoro, natalità e difesa dei confini“
Giorgia Meloni ha spiegato come la riforma costituzionale del premierato nasce dal bisogno di mantenere le promesse fatte ai cittadini, ma in ogni caso, qualunque sarà la conclusione di questo percorso questa verrà accettata serenamente dal partito. Un successo già da festeggiare, però, riguarda la riforma della Giustizia, con tanto di separazione delle carriere tra pm e giudici, che ha permesso di mostrare ai cittadini la serietà delle proposte di Fratelli d’Italia.
Per quanto riguarda l’Europa, interpellata su tre dei punti principali da perseguire, Giorgia Meloni ha voluto fare una precisazione: “Non mi è mai piaciuto fare appelli al voto, e non ne farò neanche stavolta. Voglio solo dire agli italiani di scegliere in coscienza chi reputano più adatto a difendere gli interessi nazionali in Europa e a far crescere e prosperare l’Italia“.
Per quanto riguarda, le tre direttive principali, il Presidente del Consiglio ha risposto: “Puntare sulla crescita economica e il lavoro, garantire sicurezza ai cittadini anche grazie alla difesa dei nostri confini, sostenere le famiglia e la natalità per contrastare l’inverno demografico europeo“.
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