Le elezioni europee sono sempre più vicine e la prova sostenuta a marzo nelle Regionali ha messo a dura prova gli equilibri interni dei partiti italiani. Non è stato certo un mese facile: dalle manganellate degli studenti a Pisa, al caso dossieraggio fino alla polemica su Decaro al Comune di Bari. Tutto ciò va in aggiunta al drammatico quadro internazionale con ben due guerre – Ucraina e Medio Oriente – da dover gestire assieme all’Europa.
Da questi elementi, il partito di Fratelli d’Italia ne esce vittorioso. La leader e presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non può che essere soddisfatta dell’operato del governo. L’indicatore di approvazione dell’esecutivo, infatti, è al 47% mentre il partito in via della Scrofa cresce toccando il 27,5% (+0,5). Grande ottimismo anche nel Pd che vede salire l’asticella al 20,5%.
Europee: cresce l’astensionismo
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sono stati registrati dei cambiamenti in merito agli orientamenti di voto: “Da marzo – si legge – abbiamo cominciato a testare gli orientamenti di voto per le prossime europee, stimandone la partecipazione“. Il dato è sconfortante: “L’ultima stima ci restituisce che il 52,5% degli italiani è orientato a non votare o è incerto. Quattro punti in più rispetto all’astensione effettiva registrata alle europee del 2019“.
Tale crescita dell’astensionismo – segnalata dai dati confrontati con il sondaggio Euronews effettuato da Ipsos – descrive il modificarsi dei rapporti di forza sia nell’area governativa che in quella dell’opposizione.
Quali sono le percentuali
Come riportato precedentemente, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni resta al primo posto con il 27,5%, seguito dal Partito Democratico con il 20,5%. Nel centrodestra, Forza Italia consolida il sorpasso sulla Lega: 8,7% contro l’8% del Carroccio. Sul fronte dell’opposizione, invece, si rileva un vero e proprio riassestamento degli equilibri tra Pd e Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo registra 16,1%.