Le date dell’8 e del 9 giugno 2024, ovvero delle prossime elezioni Europee, si avvicinano e con esse si avvicina la possibilità per i partiti del nostro Paese di misurare il proprio livello di consenso, così come di avvicinare i propri esponenti ai seggi dell’Europarlamento. Cinque anni di governo a Bruxelles, dove dovranno essere affrontati problemi di importanza internazionale, così come risolvere problematiche interne ad ogni Paese. Ad aggravare la situazione, i due conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, su cui finora deve ancora essere trovata una “voce comune” da parte dell’Ue.
A meno di tre mesi dall’Election Day delle Europee sono ancora molti i punti da chiarire, in particolare per quanto riguarda le possibili alleanze e le conseguenti possibilità di vittoria dei diversi partiti europei. La coalizione del centrodestra italiano, composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia in vista delle Europee si dividerà, con ogni partito che ha deciso di sostenere candidati e gruppi di partito differenti. Fratelli d’Italia fa parte infatti del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr), Lega sostiene invece Identità e Democrazia (Id), mentre Forza Italia fa parte dei Partito Popolare Europeo (Ppe).
Tre partiti che dovranno scontrarsi, o nel caso allearsi, per poter ottenere la maggioranza nell’Europarlamento. Una corsa dura e complessa, su cui per ora le certezze sono ancora troppo poche.
Le ipotesi sulle alleanze
Per ora, a causa della mancanza di programmi e coalizioni certe, l’unica possibilità per farsi un’idea di ciò che avverrà nelle prossimo elezioni europee è quella di utilizzare i conti matematici. È ciò che ha provato a fare La Stampa, individuando quattro possibili situazioni che si verificheranno nelle prossime elezioni. Per chiarire il quadro è necessario specificare che in Italia la soglia di sbarramento che deve raggiungere ogni partito affinché possa ricevere dei seggi all’Europarlamento è del 4%. Al di sotto di questa percentuale il partito non può accedere al Parlamento Ue.
Quindi, nella prima ipotesi a raggiungere il 4% sono i partiti di Fratelli d’Italia, M5S, Lega e Forza Italia. In questo caso a giocare un ruolo fondamentale sono i consensi finora registrati da due dei partiti di maggioranza. Rispetto al 2019, anno delle ultime Europee, la Lega ha visto calare le sue percentuali fino al 9% per cui si ipotizza che quest’anno invece dei 29 seggi di cinque anni fa, il partito di Salvini possa raggiungerne massimo 8. Al contrario, invece, FdI rispetto ai 6 seggi del 2019 potrà ottenerne ben 26. Un rovesciamento di tutto rispetto, che dimostrerebbe come Giorgia Meloni sia riuscita a fagocitare i voti della Lega.
Nelle altre ipotesi la situazione rimane più stabile. Nel caso in cui Azione riesca a superare la soglia del 4%, potrebbe guadagnare ben 4 seggi, tolti quindi ai partiti più grandi (FdI, Pd e M5S), invece se a raggiungere la soglia è la coalizione formata da Avs e +Europa, che guadagnerebbe quindi sempre 4 seggi, FdI ne otterrebbe “solo” 23, seguito dai 14 del M5S e dai 3 di Azione. Nell’ultimo scenario, invece, si considera la possibilità che la soglia di sbarramento sia raggiunta da Iv, in cui la situazione sarebbe pressocché uguale alla seconda ipotesi.
Le possibili alleanze in Europa
Allo stesso modo, La Stampa ha immaginato quali potrebbero essere le plausibili alleanze in Ue, che potrebbero permettere di raggiungere la maggioranza, ovvero il superamento della metà più uno degli Europarlamentari. Nel 2024, a seguito della Brexit, i seggi sono 705, di cui 76 in Italia, quindi la soglia da raggiungere per la maggioranza è 353.
Secondo La Stampa, quindi, un’alleanza tra il Partito Popolare Europeo, di cui fa parte FI, Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega, e il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei, di cui fa parte FdI, non riuscirebbe comunque a raggiungere la cifra necessaria, assestandoli su 339 eurodeputati. Allo stesso modo il Ppe alleato con l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici arriverebbe solo a 315 seggi.