E’ tempo di tirare le somme per i partiti in queste elezioni europee. Il Movimento 5 Stelle è uscito distrutto: i risultati emersi dalle urne lo danno fisso intorno al 10%. Di fatto, si tratta del risultato peggiore dall’ascesa del partito, dal 2013. Mentre Fratelli d’Italia rimane saldamente al comando, i pentastellati non solo vengono doppiati dal Partito democratico di Elly Schlein ma sono costretti a difendersi da Forza Italia e dalla Lega trainata dal generale Vannacci.
Europee: la risposta di Conte
Un’apertura al dialogo e alla riflessione arriva dallo stesso leader pentastellato, Giuseppe Conte, nella sua conferenza stampa notturna: “Potevamo fare di meglio. Faremo una riflessione interna sulle ragioni del risultato che non è quello che ci aspettavamo, ma assicuro che i nostri europarlamentari saranno assolutamente coerenti rispetto agli impegni annunciati in campagna elettorale“. Il Movimento ha preso consapevolezza del pensiero degli italiani che li deve portare ad un preludio per un “dialogo sempre più intenso” con le altre forze di opposizione.
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“Non si tratta però di una battuta d’arresto, lavoreremo più di prima per essere alternativa a questo governo. C’è da interrogarsi su asse politico Francia-Germania che cambia e cercheremo di farci valere nell’equilibrio difficile tra forze progressiste e forze conservatrici“, ha aggiunto. Per quanto riguarda gli impegni futuri, Conte è stato chiaro: il movimento cercherà di essere coerente con gli impegni della campagna elettorale.
“Il dialogo con il Pd? Il dialogo con le forze progressiste non dipende da un appuntamento elettorale, in ogni caso sarà sempre più intenso man mano che dovremo assumerci la responsabilità di offrire l’alternativa a questo governo” ha poi concluso il leader.
Movimento 5 Stelle: la battuta d’arresto arriva dal Sud Italia
Ciò che ha fatto più preoccupare il partito è che i cittadini del Sud Italia – notoriamente più vicini al Movimento 5 Stelle – hanno abbandonato i pentastellati. l crollo avvenuto nel Mezzogiorno e nelle Isole è un campanello d’allarme per il partito che ormai si trova in piena crisi. “L’astensionismo al Sud – afferma la vicepresidente del Senato in quota 5stelle, Mariolina Castellone – è colpa dell’esecutivo di centrodestra. E il paradosso è servito: “Fossi nel governo una domanda me la farei”.
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