Alle prossime elezioni europee del 8 e 9 giugno i partiti di governo italiani vanno in direzioni diverse spinti dal sistema proporzionale, quindi si muovono fuori dalle logiche che normalmente regolano le alleanze e le coalizioni di politica interna. Questa volta le scintille si rilevano tra Matteo Salvini della Lega e Antonio Tajani di Forza Italia.
Il capo del Carroccio rimarca le distanze del centrodestra, non inclini a sostenere Le Pen, e sottolinea che in Europa il centrodestra rimane su posizioni differenti. Il leader azzurro evidenzia che fu proprio Salvini a contribuire ad un primo via libera a Ursula von der Leyen.
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Europee, scintille tra Tajani e Salvini
Da un lato Tajani, esponente di spicco del Partito Popolare Europeo (PPE), ha chiaramente escluso la possibilità di alleanze con il partito di Marine Le Pen e l’Alternative für Deutschland (AfD), sottolineando la posizione centrista e moderata del PPE, distante dai neonazisti del Afd.
Dall’altro lato, Salvini, leader della Lega, ha espresso il desiderio di un centrodestra europeo unito, che possa includere anche i partiti che attualmente il PPE non vuole prendere minimamente in considerazione, che sono proprio quelli guidati da Le Pen e l’Afd.
Europee, Tajani rivela i retroscena: “Salvini fece eleggere Von der Leyen”
Così ieri sera, incalzato dalle domande dei giornalisti, Antonio Tajani ha svelato i retroscena delle elezioni parlamentari europee di due anni fa. Dopo le elezioni del 2019, quando Tajani era presidente del parlamento Ue e Salvini era al governo con Giuseppe Conto, Salvini contribuì all’ascesa di Ursula von Der Leyen. In che modo?
Stoppando l’elezione del socialista olandese Frans Timmermans. Facendo un passo indietro, le Europee di quell’anno erano state vinte dal Ppe, con la sconfitta rispetto alle attese dei socialisti, ha ricostruito Tajani durante l’intervista su La7 a Tagadà. Nei gruppi parlamentari era quindi stata indicata dai popolari, che avevano vinto le elezioni, von der Leyen come candidata alla presidenza della commissione.
Ma – sempre secondo il racconto di Tajani – per la prima volta la prassi era stata stravolta da un accordo fra governi in carica sul socialista olandese Timmermans. Anche il premier italiano Giuseppe Conte faceva parte di quell’accordo e la Lega era parte di quel governo. Così Tajani si rivolse a Salvini chiedendogli di intervenire su quello stravolgimento inaccetabile: “Conte ha dato il via libera alla nomina di Timmermans presidente di Commissione. Credo che il governo non possa accettare questo. Tu sei con M5s al governo, credo sia giusto fermare questa scelta” ha riferito Tajani a La7.
A quel punto Salvini intervenne e Conte lasciò il sostegno alla candidatura Timmermans e sposò la causa di Ursula von der Leyen, che divenne presidente grazie proprio ai 14 voti del M5S.
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