“Non posso mandare in Europa uno come Renzi che prende soldi da bon Salman in violazione dei codici etici dell’Europarlamento“. Le parole sprezzanti del leader di Azione, Carlo Calenda non lasciano uno spiraglio di luce verso una possibile entrata nella lista Stati Uniti d’Europa guidata da Emma Bonino e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Il divorzio del Terzo Polo porta ancora dissapori tra i due politici. “Io ammetto i miei errori. Per irrequietezza ho già superato il limite etico quando ho fatto l’accordo con Renzi alle Politiche. Non ho intenzione di superarlo un’altra volta” afferma in un’intervista a Repubblica.
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Alle prossime europee quindi, Calenda correrà in solitaria assieme al suo partito Azione. Ci sono ancora dubbi sulla sua possibile candidatura: “Devo davvero decidere, avevo proposto a tutti i leader di desistere, ora ho bisogno di valutare” afferma al quotidiano. Certo è, che la strada percorsa da Calenda sia molto più tortuosa di quella che farà Renzi con la Bonino. Quest’ultimi infatti, hanno già il quorum per raggiungere la soglia del 4%, mentre Azione resta con la bocca asciutta.
A Repubblica, Calenda afferma: “Emma – riferendosi alla Bonino – è ancora arrabbiata con me perché mi rimprovera di averle fatto perdere il seggio in Senato“. Nel 2022 infatti, il leader di Azione era candidato nello stesso collegio del volto di +Europa: prima del voto ci fu però una netta frattura tra i due partiti. La Bonino aveva dichiarato: “Calenda ha scelto di tirarsi fuori per motivi che non so che non mi interessano, ma mi pare un grande errore. La porta rimane aperta fino all’ultimo“.
Oggi il leader di Azione racconta di come i due si siano visti a casa della Bonino: “Certo sono andato a casa sua, certo che abbiamo parlato di quello che è successo due anni fa. In più ho rilanciato la necessità di fare l’accordo tra Azione e +Europa, senza Renzi né i partiti impresentabili come la nuova Dc di Cuffaro. Lei mi ha detto: no, devi entrare anche tu perché questa melma la dobbiamo gestire insieme“.
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