Dopo lo sparo di Capodanno, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro sembra non aver imparato la lezione. Questa volta a Biella si è quasi arrivati alla rissa durante una cena elettorale tra il sottosegretario alla Giustizia e il candidato sindaco locale, Marzio Olivero, candidato di FdI per il centrodestra.
Il candidato Olivero ha precisato: “Nessuna lite, solo un diverbio“. Allo stesso modo il sottosegretario Delmastro ha replicato: “Non so perché si raccontino queste cose. Figuriamoci litigare. Stavamo scherzando“.
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Delmastro, la rissa sfiorata
I presupporti che la storia finisse male c’erano tutti. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, si tratta non di uno sparo bensì di uno scontro fisico che ha costretto gli uomini della scorta di Delmastro a intervenire. Testimonianze della serata affermano come gli agenti, guidati dal caposcorta Domenico Mentana, sarebbero intervenuti almeno due volte. Un deja vu per i poliziotti, dopo il caso di Rosazza a Capodanno, quando dalla pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo era partito un colpo che aveva ferito il genero dell’ex caposcorta, Pablito Morello.
Le dinamiche dello scontro sono ancora da accertare: Repubblica ha infatti raccolto alcune testimonianze di quanto accaduto nel biellese. Di fatto, lo scontro sembra esser nato per una nomina contestata di un revisore dei conti della locale Cassa di risparmio, avallata da Olivero. Delmastro sarebbe arrivato furioso davanti al candidato sindaco e gli avrebbe rimproverato di aver fatto una nomina politica senza averlo consultato.
Alla cena di venerdì sera si stava svolgendo a Biella, al Mebo, il museo della birra Menabrea e dei formaggi Botalla, una serata con un centinaio di persone per finanziare la campagna elettorale del candidato sindaco Olivero. Delmastro è arrivato a cena ormai iniziata e davanti ai commensali stupiti ha affrontato Olivero.
Le parole di Olivero
Immediato il commento di Olivero su quanto accaduto: “Con Delmastro ci conosciamo da 42 anni. Abbiamo avuto molte volte visioni opposte, nonostante siamo nello stesso partito. Anche quella sera abbiamo esposto visioni diverse. A partire da quella sul vecchio ospedale di Biella, ora inutilizzato. Io gli ho detto che lo avrei buttato giù e lui mi ha risposto: ‘prima cadrebbe giunta e sindaco’. Ma tra noi c’è sempre stato rispetto. La scorta? È sempre attorno a lui, ma non è mai intervenuta quella sera. Eravamo lì per lo stesso scopo. E anche oggi eravamo insieme“.
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