Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha emanato il provvedimento che prevede “l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2“, come si legge sul sito del Quirinale.
Una decisione che segna una svolta nella bagarre politica che si è scatenata intorno alla creazione della suddetta commissione. Indignati i partiti del centrosinistra, tranne Italia Viva, che ritengono che la Commissione possa trasformarsi in un “tribunale politico“. I membri della Commissione avranno, infatti, il difficile compito di analizzare i dati raccolti durante l’emergenza epidemiologica per individuare eventuali mancanze nella gestione della crisi generata dal Covid-19.
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Covid, l’ipotesi Franceschini
Nei giorni scorsi, tra le fila dei partiti di centrosinistra si è fatta strada l’ipotesi di disertare la Commissione d’inchiesta sul Covid, come proposto dall’ex ministro della Cultura Dario Franceschini durante la presentazione del libro di Roberto Speranza. La paura che la Commissione possa trasformarsi in una pericolosa arma nei confronti del governo precedente a quello Meloni ha convinto il centrosinistra della necessità di un intervento.
Per ora la proposta di Dario Franceschini rimane un’ipotesi, con il Pd e Avs che non hanno ancora preso una decisione. Riccardo Magi di +Europa ha sostenuto: “La Commissione è nata male e finirà peggio. Non si muoverà su basi scientifiche e neanche di onesta. Sarà una caccia alle streghe“. Tale volontà di disertare, però, ha fatto sorgere alcuni dubbi a Raffaella Paita di Iv, che su X ha commentato la vicenda: “Noto una grande agitazione nel Pd e nel M5S in merito alla Commissione d’inchiesta sul Covid. Perché non indagare sui soldati russi a Bergamo, sulle mascherine cinesi, sui danni provocati ai ragazzi dalla chiusura delle scuole? Chi ha paura della verità?“.
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