Lo scorso 14 febbraio è stato approvato in definitiva il progetto della Commissione Covid, istituita a seguito di un lungo iter parlamentare per condurre un’approfondita verifica sulla gestione dell’emergenza sanitaria a seguito della pandemia da Covid-19. Immediate le controversie politiche, scaturite in particolare dal Movimento 5 Stelle, il cui leader non è altro che il premier in carica durante la pandemia.
L’idea di una Commissione d’inchiesta con l’obiettivo di identificare presunte irregolarità nella gestione della pandemia ha creato non pochi subbugli in Parlamento. Durante la presentazione del libro di Roberto Speranza, ministro della Salute durante il governo Conte bis, l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini ha proposto di disertare la Commissione, ritenuta un tribunale politico col solo scopo di giudicare l’operato di un governo precedente. “Un precedente pericoloso” l’ha definita Franceschini, che potrebbe aver fornito al centrosinistra una valida alternativa.
Commissione Covid, l’ipotesi Franceschini
La proposta di Dario Franceschini sembra essere piaciuta a tutto il centrosinistra, escluso Italia Viva, partito che ha chiesto insieme al centrodestra la creazione dell’apposita commissione. Carlo Calenda ha infatti tuonato: “Non ci fare trascinare in un tribunale politico di un governo sui governi precedenti“. Indignata anche Elena Bonetti di Azione, che ha dichiarato: “Un gioco rischioso in sprezzo di una democrazia che dovremmo custodire. E invece si vuole usare come un manganello contro gli avversari“. Ormai la retorica degli scontri di Pisa è diventata centrale nell’agenda della sinistra.
Azione non è l’unico partito che ha mostrato solidarietà all’idea di Franceschini. D’accordo anche Riccardo Magi di +Europa, che ha sostenuto duramente: “La Commissione è nata male e finirà peggio. Non si muoverà su basi scientifiche e neanche di onesta. Sarà una caccia alle streghe“. Mantengono per ora la riserva Pd e Avs, non ancora convinti sul da farsi. Avs vorrebbe mantenere una linea cauta, mentre il Nazareno ha annunciato una “discussione nei gruppi” sulla questione della Commissione Covid e sulla proposta di Franceschini che “ha molto senso“, secondo fonti del partito.
Paita (Iv): “Chi ha paura della verità?“
Il rifiuto quasi immediato dei partiti di centrosinistra di accettare la decisione parlamentare di istituire una commissione Covid, ha servito al centrodestra e a Italia Viva un nuovo tema su cui costruire un contrasto. Raffaella Paita di Iv ha colto immediatamente l’occasione per pubblicare un post su X, in cui criticava i comportamenti del M5S e del Pd: “Noto una grande agitazione nel Pd e nel M5S in merito alla Commissione d’inchiesta sul Covid. Perché non indagare sui soldati russi a Bergamo, sulle mascherine cinesi, sui danni provocati ai ragazzi dalla chiusura delle scuole? Chi ha paura della verità?“.
Della stessa opinione anche Lucio Malan di FdI che ha sostenuto che il terrore che la verità venga scoperta “rende indispensabile, più che necessario lavorare con il massimo impegno per trovarla e scoprire cose che evidentemente loro sanno“, per poi ricordare come le commissioni di inchiesta parlamentari siano garantite dall’art. 82 della Costituzione.