Le donazioni volontarie dei privati ai partiti non saranno più detraibili. Questa la nuova decisione discussa durante il Consiglio dei Ministri e voluta dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo. Decisione che ha prodotto malcontento tra gli esponenti di Lega e Forza Italia, ma che avrà ripercussioni sui portafogli di tutti i partiti.
Detrazioni fiscali sulle donazioni, cos’è cambiato?
In passato era infatti possibile, in caso di donazione ai partiti politici, di detrarre al 19% le spese della donazione. Come affermato dallo stesso Viceministro nel Cdm, le donazioni che potevano effettivamente beneficiare della detrazione sarebbero state comunque piuttosto poche, e soggette a un tetto massimo che ne limitava il beneficio.
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Secondo quanto dichiarato da Leo, chiamato da Lega e FI a chiarire le motivazioni della norma, le donazioni ai partiti politici non devono risultare detraibili in quanto i partiti stessi non sono onlus, e “non svolgono una sostanziale funzione sociale”.
Pertanto, nel sostenere i partiti politici si otterranno meno vantaggi fiscali. Di contro, le detrazioni delle donazioni alle vere organizzazioni no profit non subiranno cambiamenti, e continueranno ad essere preservate insieme alle detrazioni per le spese sanitarie.
Nuove difficoltà per i partiti
Nonostante la richiesta di chiarimenti dei due partiti della coalizione di destra, il provvedimento potrà creare dei danni economici a tutti i partiti, avendo la potenzialità di far ridurre il numero delle donazioni. Dopo la fine dei finanziamenti pubblici nel 2013, adesso ai partiti resta solo il due per mille.
Un cambiamento che giunge in un momento particolarmente scomodo per tutte le forze politiche. Durante il 2024 si terranno infatti le elezioni europee a giugno, oltre alle elezioni comunali in 3700 comuni. Circostanze che richiederanno costose campagne elettorali, e pertanto un importante dispendio di risorse economiche dei vari partiti.
Debiti milionari per PD e FI
Da parte dell’opposizione non sono ancora stati espressi commenti a riguardo. Se il Movimento di Conte può almeno consolarsi con il suo primo accesso ai fondi del 2 per mille, il Partito Democratico, vantando un debito di oltre 5 milioni e mezzo di euro, dovrà ora trovare un modo per far fronte alla possibile diminuzione delle donazioni.
La situazione più critica resta però quella di Forza Italia, che quest’anno ha sfiorato i 100 milioni di debito, anche a causa delle quote non versate da parte dei parlamentari. La perdita dei finanziamenti del suo fondatore, Silvio Berlusconi, era già stata un duro colpo per il partito, che si è trovato costretto a lasciare il conto agli eredi del Cavaliere.
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