I ministri dell’Economia dei Paesi membri del G7, presieduti dal ministro Giancarlo Giorgetti, si sono riuniti a Stresa in Piemonte per un vertice il cui centro sono stati due argomenti che negli ultimi mesi hanno interessato particolarmente l’Europa e gli Stati Uniti: lo scongelamento degli asset russi e la sovraccapacità della Cina. Due questioni complesse e allo stesso tempo fondamentali, che richiedono la massima attenzione e soprattutto un intervento immediato.
La guerra in Ucraina prosegue senza freni e ormai Kiev è allo stremo. I finanziamenti europei non bastano più e gli Usa insistono per lo scongelamento degli asset russi confiscati sul territorio dell’Unione e degli Stati Uniti. Giorgetti, però, già ieri aveva annunciato “le riserve delle banche centrali sulla questione” di fatto anticipando ciò che oggi è stato confermato: la soluzione non è vicina e dovrà essere ridiscussa a metà giugno, al vertice dei big del G7 in Puglia. Ieri, ai tavoli di lavoro è stata proprio Christine Lagarde, la presidente della Banca Centrale Europea, ad avanzare i suoi dubbi sulla questione.
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La decisione è stata quindi rinviata e la situazione appare in stallo. Alcuni dei presenti si sarebbero mostrati più diplomatici di altri, ma la questione rimane spinosa e molto lontana da una soluzione. I pericoli sono troppi e l’Ue rischia di spaccarsi proprio sugli asset russi, che potrebbero però permettere all’Unione di inviare una cifra tra i 20 e i 30 miliardi a Kiev, rispetto ai 2,4-3 miliardi stimati per quest’anno.
Giorgetti: “La Puglia sarà la sede ideale per arrivare a una decisione“
La due giorni a Stresa non porterà ad una soluzione sulla questione degli asseti russi, ma Giorgetti rimane speranzoso e parla di un “progressivo avvicinamento” ad una decisione, così come di “difficoltà tecniche e di regolazione” per cui serviranno ancora tempo e “un bel po’ di lavoro“. Per Giorgetti, insomma, sarà abbastanza anche solo “porre le basi per una soluzione” in attesa che a metà giugno in Puglia i leader si accordino.
Della stessa opinione anche l’ex premier Paolo Gentiloni, ora commissario Ue per gli affari economici, che ha sostenuto: “Ci sono ancora molti dettagli da chiarire e approfondire“. Come ha sottolineato il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe alcuni progressi sono stati fatti ma per il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner questo non è abbastanza: “Non ci sono proposte, solo dichiarazioni pubbliche“.
La ricerca dell’accordo sulla sovraccapacità della Cina
Oltre agli asset russi, il vertice dei ministro dell’Economia del G7 ha l’obiettivo di trovare un percorso comune per contrastare il problema della sovraccapacità della Cina. L’Italia ha proposto la possibilità di dazi europei perché, come ha spiegato Giorgetti, “gli Stati Uniti hanno preso decisioni molto forti e probabilmente l’Europa dovrà fare altrettanto“. L’obiettivo primario comunque è non dividere l’Ue anche su questo argomento.
Il ministro francese Le Maire ha lanciato un monito, dichiarando che il bisogno principale è quello di “evitare una guerra commerciale“. Il pericolo infatti è che delle misure troppo dure possano compromettere gli scambi con la Cina e quindi le esportazioni verso il Paese. Il ministro tedesco Lindner non ha usato mezzi termini e sulla questione ha dichiarato: “È un conflitto che non può essere vinto, ha solo perdenti“.
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