G20, l’India esclude l’Ucraina: guerra e economia sono realmente sconnesse?

L'India ha deciso di non coinvolgere l'Ucraina nel prossimo G20, viste le questioni economiche che, a suo parere, non rientrano in quelle geopolitiche. La spaccatura della guerra, però, si può veramente accantonare?

Carlotta Desirello
2 Min di lettura

L’India ha escluso l’Ucraina dal prossimo G20: è questa l’indiscrezione che ha provocato scalpore e perplessità. Una notizia che acquisisce ancora più audience, considerando che la Russia parteciperà come di consueto e che si tratta di una nota in contrapposizione con quanto sta accadendo da febbraio 2022. Una scelta slegata dalla guerra che sta dilagando nel paese, viste le questioni che verranno trattate, o forse no?

L’India esclude Kiev, economia slegata dalla guerra?

Da quando è scoppiata la guerra il mondo si è mobilitato per coinvolgere l’Ucraina nelle questioni internazionali e Zelenski ha cercato di portare la situazione tragica che avvolge il paese nei tavoli più importanti. Il G20, però, farà eccezione: spetta infatti all’organizzatore la scelta degli stati non membri da coinvolgere e l’India, che ospiterà il forum i prossimi 9 e 10 settembre, ha deciso di escludere Kiev, come si evince dalla lista degli invitati.

Una scelta che sembra stonare a livello umanitario, ma che ha alla base la volontà dell’India di trattare di temi legati all’economia e slegati dalla situazione geopolitica. Gli argomenti che il paese vuole mettere in primo piano sono infatti lo sviluppo sostenibile, la cooperazione, la regolamentazione finanziaria e la mitigazione dei cambiamenti climatici.

La spaccatura della guerra in Ucraina

Trattare temi che non coinvolgono l’Ucraina è una motivazione logica che sicuramente spiega la scelta di escluderla, ma è realmente fuori da ogni discorso la condizione che attraversa il paese? Tutti gli argomenti che verranno affrontati prevedono una collaborazione tra paesi, eppure la spaccatura che ha portato la guerra non può essere ignorata o messa da parte.

Se da un lato, quindi, le questioni economiche sembrano effettivamente escludere la guerra, dall’altro in un’ottica di cooperazione internazionale essa è presente e non la si può accantonare. Non si tratta quindi di una scelta che contrasta con la questione umanitaria, ma, forse, allo stesso tempo, slegare la guerra in maniera così netta dal summit non è del tutto adatto.

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