Bruno Segre, avvocato, giornalista, partigiano, e fiero antifascista è venuto a mancare questa mattina all’età di 105 anni, proprio nel Giorno della Memoria. A dare l’annuncio il figlio Spartaco, come riportato da Repubblica.
Segre era nato a Torino, città dove è rimasto anche per i suoi studi universitari dal 1937 al 1940, anni in cui Luigi Einaudi era professore nella facoltà di legge. Si laurea in giurisprudenza ma a causa delle leggi razziali e della sua condizione di ebreo in Italia, gli sarà vietata la possibilità di esercitare la sua professione. Subisce sulla sua pelle le difficoltà della guerra e dell’olocausto e inizia ad interessarsi alla lotta di resistenza.
Nel 1942 viene arrestato insieme al padre per disfattismo politico e finisce in carcere per circa tre mesi. Una volta liberati decidono di trasferirsi insieme alla famiglia in un paesino tra Busca, Caraglio e Dronero, dove iniziano una esistenza da clandestini. Dopo la liberazione, per Bruno Segre inizia la vita vera. Niente più nascondigli e niente più divieti. Può finalmente esercitare la sua professione e inizia a dedicarsi anche al giornalismo, fondando il mensile “L’incontro“, dove le sue idee pacifiste e contrarie al razzismo e l’antisemitismo hanno trovato una valvola di sfogo.
Le parole di Alberto Cirio e Stefano Lo Russo su Bruno Segre
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha immediatamente espresso il suo cordoglio per la perdita di Bruno Segre: “Ci ha lasciati Bruno Segre: oggi, nella Giornata della Memoria e nel giorno di apertura dell’anno giudiziario a Torino, dove durante gli anni delle leggi razziali a Segre fu vietato di esercitare la professione di avvocato. La sua scomparsa è ulteriore monito per tutti noi a difendere, ogni giorno, i valori della democrazia, dell’antifascimo e della libertà“.
Una sorta di segno che ci ricorda in questi momenti di tensione che la lotta per la difesa dei diritti altrui è sempre attuale. Lo sapeva bene Bruno Segre, che fu avvocato e attivista per i diritti degli obiettori di coscienza e contrario a ogni tipo di razzismo.
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo si è stretto al dolore dei famigliari ed ha lanciato un monito a tutto il Paese: “La sua scomparsa, nel giorno in cui celebriamo il valore della Memoria, è un simbolico passaggio di testimone. Sta a noi, ora più che mai, seguire il suo esempio e tramandare il suo insegnamento. A Bruno va il nostro profondo ringraziamento, per il suo esempio e il suo impegno, mentre ai suoi cari vanno sincere condoglianze“.