A conclusione della celebrazione per la domenica delle Palme, papa Francesco è arrivato in piazza San Pietro per rivolgere il suo saluto ai fedeli, presentandosi senza i naselli per l’ossigeno. Il pontefice è stato accolto con grande entusiasmo dalle quasi 20 mila persone presenti, alle quali ha augurato una “buona domenica delle palme” e una “buona settimana santa“.
Dopo, il giro tra i fedeli in prima fila sul sagrato: il pontefice si è fermato a scambiare qualche parola con delle suore e ha salutato diversi bambini, ai quali ha donato delle caramelle.
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Papa Francesco: “Gesù nei volti straziati dalla guerra”
L’omelia scritta dal pontefice per la messa di oggi in Vaticano è stata letta dal dal cardinale Leonardo Sandri. Il papa ha voluto rivolgere in quest’occasione un pensiero a tutti coloro che soffrono a causa dei numerosi conflitti in corso nel mondo.
“Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro
volti, straziati dalla guerra e dalla miseria?” Il riferimento è alla figura di Simone di Cirene, che si imbatte nel cammino verso il Calvario di Gesù e che viene costretto dai soldati a portare la croce.
“Il passo di Simone ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione. Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perche’ l’ha percorsa dando la sua vita per noi“, ha detto il pontefice, che poi ha concluso: “Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non e’ mai vano, anzi, e’ la maniera piu’ concreta di condividere il suo amore salvifico“.
L’invito del papa, rivolto ai fedeli che si preparano per la settimana santa, è quello di avvicinarsi a chi soffre, portando come Simone la loro croce. “Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma e’ proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri“
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