Durante la sua partecipazione al programma Cinque Minuti di Bruno Vespa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato gravi preoccupazioni a causa dell’attacco missilistico avvenuto ieri in Ucraina, a Odessa, definendolo un atto estremamente irragionevole e pericoloso. Zelensky ha espresso la sua perplessità riguardo alle motivazioni dietro l’attacco, affermando che “è difficile dire cosa volessero fare“, ha affermato riferendosi ai russi.
L’obiettivo dell’attacco a Odessa
Zelensky ha evidenziato la temerarietà dell’azione russa nel colpire con un missile balistico proprio mentre era in visita il primo ministro greco Mitsotakis, definendola senza senso e capace di mettere in pericolo la vita dei presenti. Riferendo sui dettagli dell’attacco, Zelensky ha sottolineato che il missile è caduto a soli 300 metri dal luogo in cui si trovavano lui e il premier greco, evidenziando l’elevato grado di rischio e la potenziale catastrofe che avrebbe potuto verificarsi.
D’altra parte, le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev hanno gettato ulteriori ombre sull’attacco, sostenendo che l’obiettivo non era Zelensky e ammettendo che i missili non hanno centrato il bersaglio previsto. Un’ammissione, che solleva interrogativi sulle reali intenzioni dietro l’azione militare.
Ucraina e Italia: un matrimonio di sangue?
Zelensky ha riconosciuto e ringraziato il sostegno ricevuto dalla leader italiana Giorgia Meloni nella guerra contro Putin, enfatizzando l’importanza dei legami internazionali e della solidarietà nel contrastare l’aggressione russa. Naturalmente, se in molti campi l’Italia si guadagna sempre il titolo di fanalino d’Europa, è invece la prima ad attirare la vendetta guerrafondaia di Houthi e Russia. Tuttavia, Zelensky ha anche sottolineato che la responsabilità di sostenere l’Ucraina non può ricadere su un unico paese, ma richiede un impegno collettivo da parte della comunità internazionale.
Parallelamente, Zelensky ha condiviso informazioni d’intelligence riguardanti un presunto piano della Russia di invadere la Moldavia, sottolineando il rischio imminente per la regione, e di un ampliamento del conflitto che continuerebbe a minacciare l’Europa. Riguardo alla possibilità di una tregua nella guerra in Ucraina, Zelensky ha espresso profondo scetticismo, sostenendo che sarebbe conveniente solo per Putin e porterebbe a un “conflitto congelato” dannoso per l’Ucraina e per l’intera Europa, portando a conseguenze a lungo termine sulla stabilità regionale e sulla sicurezza dell’Europa nel suo complesso.
Una retorica, quella di Zelensky, che già da molto tempo unisce il destino dell’Ucraina a quello dell’Unione Europea, pur non facendovi parte. La posizione di Zelensky è chiara, farà tutto ciò che è in suo potere per proteggere la sua terra, anche trascinare tutti i suoi alleati in una guerra contro una delle maggiori potenze nucleari al mondo. La vera domanda è: l’Italia è davvero disposta a correre questo rischio?