Zelensky non garantisce sicurezza nel V-day. Mosca: “Se attacca, Kiev non arriva al 10 maggio”

Il presidente ucraino non promette tranquillità a Mosca durante la celebrazione degli 80 dalla sconfitta sovietica della Germania nazista. Un attacco russo con droni ha provocato decine di feriti nella città ucraina del Nord. Così Kiev attacca il porto di Novorossysk in Russia. Intanto corrono le voci sulla possibile presenza di Rubio alla parata

5 Min di lettura

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di “non poter garantire la sicurezza” dei leader della politica internazionale che parteciperanno alla parata di Mosca prevista per il 9 maggio. Venerdì prossimo la capitale russa ospiterà la tradizionale celebrazione in ricordo della vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni.

Non si sa cosa la Russia intenda fare in quella data“, ha dichiarato il presidente ucraino in un’intervista rilasciata ai giornalisti. Putin, ha continuato Zelensky, “Potrebbe prendere varie misure, come incendi o esplosioni, per poi accusare noi“. E’ comunque intenzione dell’Ucraina cercare di mantenere “un’atmosfera piacevole” durante le celebrazioni; il leader di Kiev ha aggiunto che “non intende giocare“, e che il 9 maggio vuole consentire a Putin di “uscire dall’isolamento“. L’intervista si è conclusa con un nuovo appello da parte del presidente ucraino ad accettare la proposta di tregua di 30 giorni.

La risposta russa

Sentite le parole del leader ucraino, il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev, non ha esitato a lanciare un nuovo attacco verbale contro Zelensky, che, avvertendo che Kiev “non può garantire” la sicurezza dei leader internazionali attesi a Mosca nel V-day, avrebbe di fatto, “respinto la proposta di Putin di una tregua di tre giorni“. “Quell’idiota“, ha esordito Medvedev, chiedendo retoricamente su X “chi gli ha
chiesto garanzie?
“, facendo riferimento al fatto che “si tratta solo di una provocazione verbale e niente di più“.

L’ex leader del Cremlino ha proseguito il suo post specificando che “nel caso di una vera
provocazione ucraina nel Giorno della Vittoria a Mosca
“, “nessuno può garantire che Kiev vedrà mai il 10 maggio“. Un’allusione quindi ad una possibile rappresaglia militare russa sulla capitale ucraina.

Intanto, in un video che sarà trasmesso in occasione del suo 25esimo anniversario di presidenza, il leader russo rivela al mondo intero che ogni giorno deve trattenersi dal desiderio di prendere qualcuno a pugni. “Sempre, ci convivo, ma lo combatto“, ha rassicurato Putin quando il giornalista Pavel Zarubin gli ha domandato se a volte
avesse voglia di colpire qualcuno.

Zelensky: “I russi hanno ragione a preoccuparsi”

Pochi giorni fa il presidente ucraino si era già espresso sull’eventualità che la parata della Vittoria di Mosca potesse essere teatro di scontri nell’ambito del conflitto in corso. In quell’occasione Zelensky aveva già pronunciato parole d’intimidazione: “Le forze russe temono che la loro parata venga messa in discussione, e hanno ragione a preoccuparsi“.

Quello del 9 maggio sarà un evento ad alta densità diplomatica. Secondo fonti russe, almeno 19 leader avrebbero già confermato la propria partecipazione: fra questi alcuni storici alleati del Cremlino, Milorad Dodik, presidente della Republika Srpska, e Aleksandar Vučić, presidente della Serbia. E’ prevista inoltre una rappresentanza della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), come anche la presenza di leader di BrasileCinaCubaVietnamVenezuelaBurkina Faso e del primo ministro slovacco Robert Fico. Non sono stati resi noti invece i nomi dei capi di Stato che, seppur invitati, hanno deciso di non partecipare alla parata.

Parata della Vittoria, atteso anche Marco Rubio?

Si rincorrono le voci sulla possibile partecipazione all’evento del 9 maggio di Marco Rubio, segretario di Stato americano. Una presenza che lascerebbe senz’altro di stucco, nonostante le recenti aperture al dialogo tra Mosca e Washington nell’ambito delle trattative per la guerra in Ucraina, in cui gli Stati Uniti, in qualità di mediatori, hanno proposto soluzioni al conflitto piuttosto favorevoli per lo storico nemico dell’Occidente.

Secondo alcuni analisti la diffusione della notizia sarebbe parte di una strategia mediatica russa, volta proprio ad alimentare l’idea di un’intesa consolidata tra il Cremlino e gli Stati Uniti, ma soprattutto a testarne la reazione da parte occidentale. Al momento nessuna conferma o smentita è stata rilasciata dalla Casa Bianca: ogni scenario, per quanto improbabile, è ancora possibile. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata, Rubio sarebbe il primo alto funzionario statunitense a partecipare alla celebrazione.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo