Venezuela, crollo di una miniera abusiva: salvate 208 persone

Nonostante la povertà estrema in cui versa la maggior parte della popolazione, il territorio del Venezuela è ricco di metalli e pietre preziose che spingono molti disperati a rischiare la vita per appropriarsene per sopravvivere

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Le squadre di soccorso continuano a lavorare instancabilmente nella miniera clandestina nel sud del Venezuela, dove un crollo catastrofico ha intrappolato centinaia di minatori. Finora, 208 persone sono state tratte in salvo dalle autorità dello stato di Bolivar, ma il bilancio delle vittime continua a salire mentre la speranza di trovare sopravvissuti si fa sempre più tenue.

Confermate molte vittime

Il governatore di Bolivar, Angel Marcano, ha tenuto una conferenza stampa per aggiornare sul disastro che ha colpito la regione. Secondo le ultime informazioni, finora sono stati confermati 24 morti a seguito del crollo avvenuto martedì scorso. Il tragico evento ha avuto luogo nella miniera abusiva a cielo aperto Bulla Loca, situata nello stato sudorientale di Bolívar, a diverse ore di navigazione dalla città di La Paragua.

Il presidente Nicolás Maduro ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha confermato il bilancio provvisorio, aggiungendo che i feriti sono stati trasportati all’ospedale di Ciudad Bolívar per ricevere cure mediche urgenti. La miniera, operante da anni, era clandestina, il che rende difficile stabilire il numero esatto di persone coinvolte nell’incidente e l’identità delle vittime. Si stima che ben oltre duecento persone lavorassero regolarmente nella miniera prima del crollo.

Miniera Venezuela
La miniera crollata

Una tragedia annunciata

Il sud-est del Venezuela è rinomato per i suoi ricchi giacimenti di minerali preziosi, tra cui oro, diamanti, ferro, bauxite e quarzo. Tuttavia, le condizioni di lavoro spesso pericolose e l’assenza di regolamentazioni adeguate spesso portano a incidenti sul lavoro o tragedie come questa, evidenziando la necessità urgente di una maggiore supervisione e regolamentazione dell’industria mineraria nel paese.

I residenti locali, hanno espresso preoccupazione e rabbia riguardo alle precarie condizioni di lavoro e alla pressante necessità economica che spinge molte persone a rischiare la vita in queste miniere per guadagnarsi da vivere. Non sarebbe infatti il desiderio di arricchirsi a mandare le persone a tentare la sorte nelle miniere, ma il semplice desiderio di sopravvivere in uno dei paesi più poveri e pericolosi del mondo.

Gli attivisti locali avevano da tempo denunciato l’ecocidio nella regione e lo sfruttamento di donne e bambini nelle miniere illegali. Nel 2023, l’esercito venezuelano ha espulso circa quattordicimila minatori illegali dal parco nazionale Cerro Yapacana, situato nel vicino stato di Amazonas, in un tentativo di arginare l’attività mineraria illegale.

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