Oggi il Ministro per gli Affari Esteri Antonio Tajani ha aperto la sua audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e Esteri e Difesa del Senato. Una delle questioni trattate durante l’intervento è stata la guerra in Ucraina verso cui Tajani ha espresso una volontà di agire: quanto affermato sarà discusso con la premier Giorgia Meloni con lo scopo di mettere a punto un accordo di cooperazione e difesa con Kiev.
Ucraina, Italia siglerà un accordo con Kiev
“L’impegno di questo Governo nei confronti di Kiev, della sua libertà, indipendenza e sovranità è stato, fin dall’inizio, chiaro e netto. Abbiamo un preciso dovere, morale e politico, di aiutare un Paese sovrano che combatte per la propria sopravvivenza“. L’Italia si impegnerà, secondo le parole del Ministro, a sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina contro l’invasore russo.
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Il futuro di Kiev è nell’Unione Europea e per questo il Ministro Tajani si appresta a siglare un accordo bilaterale di sicurezza con Kiev, sulla scia delle iniziative mosse in questo senso da altri partner europei. Un gesto politico e simbolico che mira a ristabilire il primato del diritto internazionale sui dispotismi del leader del Cremlino.
Tajani ha inoltre sottolineato come la necessità di questo gesto sia stata accelerata dagli ultimi avvenimenti che comportato la misteriosa morte di Aleksej Navalny: “Il contesto internazionale critico e la morte di Aleksei Navalny hanno, infatti, impresso un’ulteriore accelerazione. La drammatica scomparsa dell’oppositore di Putin è avvenuta a pochi giorni dal secondo anniversario dell’ingiustificata e brutale aggressione russa all’Ucraina” ha affermato il Ministro.
Ucraina, nessun obbligo deriva dall’accordo
Dal testo dell’accordo Cooperazione e Sicurezza, che l’Italia siglerà con l’Ucraina, non derivano obblighi di natura giuridica né finanziaria. Si tratta quindi di accordo simile a quelle stipulato con Francia, Germania e Regno Unito, senza vincoli.
“Il nostro accordo – come quelli stipulati da Francia, Germania e Regno Unito – non sarà giuridicamente vincolante. Dal testo non derivano obblighi sul piano del diritto internazionale, né impegni finanziari. Non sono previste garanzie automatiche di sostegno politico o militare. Come quella dei nostri partner, anche la nostra intesa bilaterale non richiederà, quindi, la procedura di ratifica parlamentare“. Lo afferma il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Tajani ha poi concluso annunciando la presenza della premier Meloni che “presiederà una riunione virtuale dei leader del G7 il 24 febbraio a cui parteciperà anche il presidente ucraino Zelensky”.
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