Sorge un nuovo ostacolo per il percorso politico di Donald Trump: una decisione giudiziaria dell’Illinois lo ha escluso dalle primarie dello Stato sulla base del cosiddetto “divieto insurrezionalista” del 14° emendamento. Una decisione che ha sollevato polemiche e ha portato gli avvocati dell’ex presidente a decidere di contestarla definendola incostituzionale. L’esclusione dall’Illinois segna il terzo stato in cui Trump è stato escluso dalle primarie, dopo Colorado e Maine, e potrebbe influenzare la sua futura candidatura presidenziale.
Il congelamento dei processi di Trump
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annunciato di aver accettato di esaminare la richiesta di immunità avanzata da Donald Trump, in relazione a un processo federale che lo vede coinvolto per presunti tentativi di sovvertire il risultato elettorale del 2020. la Corte Usa ha fissato un calendario accelerato per esaminare la questione dell’immunità, con le argomentazioni orali che si terranno durante la settimana del 22 aprile.
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Nel frattempo, tutti i procedimenti giudiziari che coinvolgono Trump resteranno sospesi, mantenendo così in uno stato di stallo il processo federale contro di lui. Questa sospensione prolungata rappresenta senza dubbio un duro colpo per il procuratore speciale Jack Smith, il quale ha accusato l’ex presidente di quattro reati derivanti dal suo presunto tentativo di sovvertire le elezioni presidenziali del 2020.
Immunità o non immunità, questo è il dilemma
La posizione di Trump si basa sull’argomento che, in quanto ex presidente, dovrebbe godere di un’ampia immunità dai procedimenti penali per gli atti compiuti durante il suo mandato. Tuttavia, questa affermazione è stata respinta dai tribunali di grado inferiore, che hanno ritenuto necessario esaminare più approfonditamente la questione data la gravità del reato di cui Trump è accusato. Il prolungamento dei procedimenti giudiziari è stato causato proprio da questa controversia riguardante l’immunità presidenziale, la quale ora sarà oggetto di attenta valutazione da parte della Corte Suprema.
L’esito di questa decisione potrebbe determinare il destino della campagna presidenziale di Trump, ma non solo. Infatti, se la Corte dovesse respingere la richiesta di immunità dell’ex presidente, potrebbe aprire la strada per un processo sulle accuse entro la fine dell’estate o l’autunno. Al contrario, se la Corte decidesse a favore di Trump, ciò creerebbe un precedente che, nel contesto del sistema giudiziario americano, potrebbe avere ripercussioni sulla capacità dei tribunali di perseguire gli ex presidenti per azioni compiute durante il loro mandato.
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