Greta Thunberg espulsa da Israele: “Israele ci ha rapiti in acque internazionali”

Il carico della Madleen è composto prevalentemente da farina, riso e kit per rendere l'acqua potabile. Tutte risorse che non basteranno a risolvere la situazione tragica della Striscia, ma che servono principalmente a dimostrare i tentativi di Israele di controllare i carichi che arrivano verso la Palestina. Il ministro della difesa israeliano, Israel Katz, ha inviato un messaggio agli attivisti, chiedendo loro di tornare indietro prima che l'Idf sia costretta ad intervenire. Katz ha persino ordinato all'esercito di mostrare agli attivisti un video senza censure sulle atrocità commesse il 7 ottobre da Hamas, "perché vedano esattamente chi è il gruppo terroristico che sostengono e per conto del quale agiscono"

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Greta Thunberg non teme nulla. Dopo le battaglie portate avanti nella pre adolescenza per salvare la Terra dal cambiamento climatico, la giovanissima attivista svedese ha concentrato la sua attenzione sulla strage in corso a Gaza. Nonostante la riapertura dei valichi per l’entrata di aiuti umanitari e cibo, la situazione della popolazione palestinese resta gravissima. Per questo diverse organizzazioni umanitarie hanno cercato di portare beni di prima necessità e cibo in Palestina attraverso imbarcazioni. Solo alcune settimane fa una prima nave carica di beni era stata attaccata da un drone al largo di Malta. L’ong ha accusato il governo israeliano.

Un secondo tentativo ha quindi avuto inizio lo scorso 4 giugno, quando la Madleen è salpata dal porto di Catania con a bordo 12 tra attivisti, giornalisti e politici. Tra questi figura Greta Thunberg che, con la sua presenza, si è posta il compito di attirare l’attenzione della popolazione sulle ingiustizie che in questo momento si stanno verificando a Gaza. Thunberg non sembra temere rappresaglie, anche a seguito del destino dei suoi predecessori.

Nella notte tra l’8 e il 9 giugno, le comunicazioni con la Madleen sono state interrotte perché l’imbarcazione è stata abbordata dalle forze israeliane. Lo conferma Freedom Flottilla, Ong che ha noleggiato la nave, mostrando un video in cui si vede un soldato avvertire con un altoparlante l’equipaggio della Madleen che “la zona marittima vicino alla costa di Gaza è chiusa al traffico navale nell’ambito di un blocco navale legittimo“. Fonti governative hanno comunicato che l’abbordaggio sarebbe avvenuto dopo che la nave ong avrebbe ignorato ripetuti avvertimenti di cambiare rotta.

A seguito della sua espulsione, dopo essere atterrata all’aeroporto parigino di Charles De Gaulle, l’attivista svedese ha dichiarato che lei e i suoi compagni sarebbero stati “rapiti da Israele in acque internazionali” e portati contro la loro volontà nello Stato ebraico. Secondo Thunberg, quello che è l’ennesima violazione internazionale dei diritti che si aggiunge alle altre innumerevoli violazioni commesse da Israele.

Thunberg è stata espulsa insieme ad altri tre attivisti, mentre i restanti 8 hanno rifiutato di firmare le carte per l’espulsione e sono stati arrestati in quanto, in base alla legge israeliana, è necessaria la loro deportati.

La Madleen è arrivata in Israele

La nave è stata rimorchiata verso Israele ed è arrivata nella sera del 9 nel porto di Ashdod, da cui i membri dell’equipaggio saranno espulsi nei loro Paesi di provenienza, come confermato dal ministero degli Esteri israeliano. “Siamo stati rapiti in acque internazionali“, ha denunciato la giovane svedese una vota che la marina israeliana ha interrotto la missione di Freedom Flottilla.

A queste accuse, risponde così il governo Netanyahu: “Era uno yacht da selfie con un carico di aiuti esiguo“. Secondo lo Stato ebraico, infatti, l’iniziativa di Thunberg e degli altri attivisti non sarebbe finalizzata all’aiuto della popolazione palestinese, ma solamente a fare pubblicità attraverso una provocazione mediatico. La nave trasportava un carico inferiore a quello di una normale imbarcazione e nel frattempo a Gaza sono stati distribuiti circa 11 milioni di pasti ai civili.

Esistono modi per consegnare aiuti alla Striscia di Gaza, ma non prevedono selfie su Instagram“, hanno chiarito da Israele, confermando poi che il carico di beni della nave sarà trasferito a Gaza attraverso canali umanitari autentici. Il ministro della Difesa Israel Katz ha poi sostenuto che prima del rimpatrio l’equipaggio sarà costretto a guardare un video della durata di 43 minuti, prodotto con le immagini non censurate di persone massacrate e corpi mutilati.

Thunberg: “Le minacce di Israele non ci fermano”

Il carico della Madleen era composto prevalentemente da farina, riso e kit per rendere l’acqua potabile. Tutte risorse che non sarebbero bastate a risolvere la situazione tragica della Striscia, ma che servivano principalmente a dimostrare i tentativi di Israele di controllare i carichi che arrivano verso la Palestina. Al momento, gli unici beni che possono entrare a Gaza sono quelli distribuiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), che utilizzano i centri di distribuzione per evitare che alimenti e altri beni finiscano nelle mani di Hamas.

L’equipaggio del veliero non si è fermato neanche di fronte alle minacce dello Stato israeliano. L’europarlamentare francese Rima Hassan, a bordo della nave Madleen, ha dichiarato che l’imbarcazione continuerà il suo viaggiofino all’ultimo minuto“, o almeno finché Israele non taglierà internet e le altre reti di comunicazione. “A bordo siamo dodici civili, non siamo armati, abbiamo solo aiuti umanitari“, ha spiegato, Gli attivisti hanno poi confermato di attendersi intercettazioni e attacchi da parte di Gerusalemme, ma di non avere intenzione di abbandonare la loro missione.

Inoltre, è stato lanciato un appello alle Nazioni di origine di tutti i presenti sul veliero – Germania, Francia, Brasile, Turchia, Svezia, Spagna e Paesi Bassi – affinché questi rispondano al messaggio di Israel Katz. “Finora nessuno si è fatto sentire – hanno spiegato – il messaggio che viene inviato è che a Israele viene permesso di agire impunemente, senza alcuna garanzia di protezione per noi“.

In difesa dei propri connazionali si sono fatte sentire Turchia e Francia per l’azione israeliana: Ankara denuncia una “flagrante violazione del diritto internazionale“, mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha definito “uno scandalo” il blocco umanitario imposto alla Striscia di Gaza e ha chiesto di “consentire il più presto possibile il rientro in Francia” dei sei connazionali della Madleen. Le autorità svedesi si sono già messe in contatto con Tel Aviv al fine di assistere Thumberg.

Nella mattinata del 10 giugno, Israele ha reso noto che l’attivista svedese è stata condotta all’aeroporto di Tel Aviv per essere espulsa. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri con un messaggio pubblicato su X: “Greta Thunberg sta lasciando Israele su un volo per la Francia“.

Katz: “Fermeremo la nave con a bordo Greta Thunberg”

Secondo una fonte informata, che ha parlato con il Jerusalem Post, è possibile che nelle prossime 48 ore la nave con a bordo Thunberg venga intercettata da Israele. Ieri, l’imbarcazione si trovava nelle vicinanze delle coste egiziane. Non è chiaro, però, quando riuscirà a raggiungere le coste di Gaza. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha infatti già inviato un messaggio chiarissimo all’equipaggio dell’imbarcazione.

Ho dato istruzioni alle Forze di difesa israeliane di intervenire per impedire che la nave Madleen raggiunga Gaza“, ha scritto su X, per poi aggiungere che l’imbarcazione dovrebbe tornare indietro prima che lo Stato ebraico sia costretto ad intervenire. “Israele agirà contro qualsiasi tentativo di rompere il blocco o di aiutare organizzazioni terroristiche, in mare, in aria e  sulla terraferma“, ha aggiunto, per poi concludere durissimo: “All’antisemita Greta e ai suoi amici, dico chiaramente: dovreste tornare indietro, perché non raggiungerete Gaza“.

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