Una sparatoria spietata di cui l’Isis ha rivendicato la responsabilità. E’ accaduto lo scorso 22 marzo, al Crocus City Hall, la più grande sala di concerti a Mosca. La commissione investigativa russa citata dalla Tass afferma che i morti sono almeno 133 e i feriti 52 ma il bilancio è destinato a salire. Inoltre, le autorità hanno fatto sapere che sono state arrestate 11 persone, tra cui 4 terroristi coinvolti nell’attacco. Sulla strage, il presidente russo Putin ha commentato: “Attentato sanguinoso e barbaro“.
I terroristi, 5 uomini armati e in mimetica, sono entrati improvvisamente nella struttura, cominciando a sparare all’impazzata sui civili con fucili d’assalto Kalashnikov. Lo riferiscono media locali. La Ria Novosti afferma che gli uomini armati hanno anche ”lanciato una granata o una bomba incendiaria facendo scoppiare un incendio”. Al momento dell’attacco nella sala concerti erano presenti centinaia di persone, molte sono state evacuate. Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità dell’attacco tramite Telegram.
A quanto riferisce l’agenzia stampa Tass, i musicisti della band Picnic, che stava suonando sul palco, non sono rimasti colpiti nella sparatoria e sono stati evacuati. Lo ha confermato il loro manager, Yuri Chernyshevsky. Inoltre, tutti gli eventi pubblici, sportivi e culturali sono stati annullati per il weekend a Mosca. Lo ha annunciato il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, secondo quanto riferisce Interfax. Intanto sono state rafforzate le misure di sicurezza negli aeroporti e le stazioni ferroviarie di Mosca. Oggi in Russia è stata proclamata una giornata di lutto nazionale.
La posizione del Cremlino
Il Cremlino non crede alla rivendicazione dell’Isis. Sabato, in un discorso televisivo alla nazione, il presidente Vladimir Putin ha ignorato la rivendicazione da parte dell’Isis, evocando una possibile responsabilità dell’Ucraina. Oggi Alexander Bortnikov, il direttore dei servizi di sicurezza interni russi (Fsb), ha diffuso una dichiarazione secondo cui i servizi segreti dell’Ucraina hanno contribuito all’attentato terroristico di Mosca al Crocus City Hall. Il capo dell’Fsb ha affermato che gli attentatori sono stati “addestrati da Kiev in Medio Oriente” e ha sottolineato che la Russia risponderà con misure di rappresaglia.
Online il video del massacro pubblicato dall’Isis
Lo Stato islamico ha pubblicato nuovi video dell’attacco alla sala concerti di Mosca. In queste immagini si vedono gli attentatori muoversi tra gli spettatori, sparare e tagliare la gola ad una persona già riversa a terra. In uno dei video si può sentire la voce di uno degli esecutori della strage dire a un suo compagno: “Ucciderli e non avere pietà“. I video sono stati pubblicati dall’agenzia di stampa Amaq.
Evacuato un centro commerciale di San Pietroburgo
Intanto in Russia la tensione continua a crescere. Nella giornata di oggi, 24 marzo, una telefonata anonima avrebbe avvertito della presenza di una bomba all’interno di un centro commerciale di San Pietroburgo. Immediate le procedure di evacuazione della struttura, dove ora sono presenti le forze dell’ordine russe e gli artificieri.
Non è chiaro se si tratti di un falso allarme o se vi sia realmente una bomba all’interno del centro commerciale. Secondo quanto riferito dai media locali, il presunto autore della telefonata sarebbe stato individuato e fermato.
Crosetto: “Non esistono collegamenti tra Isis e Ucraina“
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sostenuto che la strage di Mosca ha dimostrato che “il pericolo del terrorismo islamico resta alto e che anche in Europa non possiamo abbassare la guardia“. Secondo il ministro, però, non esisterebbero “collegamenti tra Ucraina e Isis, né sarebbero consentiti dagli alleati degli ucraini che considerano l’Isis alla stregua di Hamas un’organizzazione terroristica da combattere in ogni modo. Per Kiev anche solo pensare di aiutare l’Isis sarebbe equivalso a un doppio suicidio“.
Crosetto al Messaggero ha anche dichiarato di rifiutarsi di accettare “un’escalation inevitabile” e ha esortato a continuare a “lavorare per la pace e per una tregua“, per poi sottolineare: “Abbiamo anche il dovere di aiutare Kiev a difendersi. Se la Russia penetrerà oltre nel Paese ci avvicineremmo a una guerra mondiale quasi certa, come dico da due anni. Bisogna restare vigili, investendo di più nella difesa. La sicurezza collettiva di una nazione è il vero presupposto al diritto alla sanità, all’educazione, a una casa. Ma la sicurezza non è gratis“.
Per evitare attentati o attività di “lupi solitari“, soprattutto in vista delle vacanze di Pasqua, periodo in cui si attendono migliaia di turisti, il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica si riunirà domani per dare avvio a misure di vigilanza specifiche per i 250 target principali sul nostro territorio. Si tratta di chiese cristiane, sinagoghe, ambasciate, ministeri, musei ,centri commerciali, catene di negozi, stazioni e aeroporti. Avviati controlli nelle piazze, con agenti in divisa e in borghese e sono stati potenziati i team antiterrorismo dei corpi speciali.
Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky: “L’Ucraina non ha niente a che fare con l’attacco terroristico“
Il consigliere di Volodymir Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha fermamente sostenuto l’estraneità dell’Ucraina dal terribile attacco sferrato alla Russia lo scorso venerdì. “Putin sta seguendo una precisa strategia. Prima di tutto vuole distogliere l’attenzione dalle recenti azioni massicce contro il nostro Paese. Il 22 marzo ha fatto lanciare missili sulla centrale idroelettrica Dniprohes a Zaporizhzhia. Una diga. L’ennesimo atto criminale davanti agli occhi del mondo. E poi, è chiaro che insistere sulla cosiddetta ‘pista ucraina’ gli serve per spiegare ai suoi cittadini perché d’ora in avanti parlerà esplicitamente di guerra e non più di operazione militare speciale“, ha infatti dichiarato il consigliere.
Podolyak ha poi spiegato come sia impossibile che i 4 terroristi avessero avuto intenzione di attraversare il confine ucraino a seguito della strage: “Siamo uno Stato in guerra, ai confini ci sono soldati e forze speciali ovunque, su entrambi i lati. È impossibile attraversarlo, oltretutto armati e a bordo di un’automobile già segnalata e ricercata dai servizi segreti“. Inoltre secondo Podolyak: “La Russia non sta vincendo sul campo, quindi cerca di fare pressione su di noi e su altri Paesi con il terrorismo psicologico. Una escalation in questo senso ci sarà. Può essere escalation di retorica propagandistica. Tenterà di influenzare i nostri partner affinché sospendano gli aiuti“.
Antonio Tajani: “Non possiamo abbassare la guardia neanche noi“
“Speriamo che Putin non strumentalizzi un drammatico episodio di terrorismo per alzare la tensione” ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, per poi ricordare: “Il terrorismo riguarda tutti e siamo tutti disposti a collaborare per contrastarlo. Non solo perché si deve fare in modo che non si innalzi ulteriormente la tensione sul fronte orientale russo, ma perché la minaccia può diventare globale. Certamente non possiamo abbassare la guardia neanche noi. La tensione in Medio Oriente, in Mar Rosso, la guerra in Ucraina, hanno portato a un innalzamento dei controlli su tutti gli obiettivi sensibili nel nostro Paese“.
Il ministro degli Esteri, inoltre, ha dichiarato che l’attentato “era nell’aria“, tanto che la Farnesina “aveva avvertito i nostri connazionali di non recarsi in Russia e comunque, se sul posto, di non partecipare a eventi già dall’8 marzo“. Il ministro ha comunque confermato nuovamente l’assenza di vittime o feriti italiani. Sulle politiche da intraprendere in questa situazione delicata se ne parlerà al G7 di Capri ad aprile e “prima ancora al prossimo vertice Nato dei ministri degli Esteri subito dopo Pasqua“.
“È un tema che riguarda la sicurezza internazionale, sul quale è necessaria la massima collaborazione – ha dichiarato Tajani – Noi lavoreremo per una de-escalation“.
Il messaggio di Kim Jong-Un
L’agenzia di stampa nordcoreana KCNA ha fatto sapere che il leader Kim Jong-Un ha inviato un messaggio di cordoglio e condoglianze e Vladimir Putin, in cui avrebbe “espresso le sue sentite condoglianze e la sua solidarietà al presidente russo, e attraverso di lui al governo e al popolo russo e alle famiglie e alle vittime in lutto, in seguito all’improvvisa e triste notizia che un attacco terroristico su larga scala ha causato numerose vittime nella regione di Mosca“.
Nuovi attacchi in Ucraina
Intanto, gli attacchi russi sul suolo ucraino proseguono. Nella notte 14 bombardieri sono decollati dalla base di Olenya, nella penisola di Kola, facendo scattare un’allerta aerea durata più di due ore. Anche la regione di Leopoli, nell’Ucraina occidentale è stata presa di mira e colpita con circa 20 missili e 7 droni kamikaze. “Secondo le informazioni preliminari, circa 20 missili e 7 droni Shahed sono stati lanciati contro la nostra regione. Gli obiettivi erano infrastrutture critiche” ha scritto il sindaco di Leopoli, Andriy Sadvyi su Telegram.
Mosca: gli arresti
Secondo i servizi di sicurezza russi dopo aver compiuto l’attacco terroristico i responsabili avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino. Alexander Khinshtein, capo della commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato, ha raccontato: “Secondo le prime informazioni, l’auto dei sospettati è stata avvistata venerdì sera vicino al villaggio di Khatsun, nel distretto di Karachinsky della regione di Bryansk. L’auto non si è fermata alla richiesta degli agenti di polizia e ha cercato di fuggire. Uno dei terroristi è stato arrestato sul posto e gli altri sono fuggiti nella foresta. Un secondo sospettato è stato trovato e arrestato in un’operazione di ricerca alle 3.50 del mattino. Le ricerche degli altri proseguono“.
Casa Bianca: “No indicazione del ruolo di Kiev”
“Non ci sono indicazioni che l’Ucraina o gli ucraini siano coinvolti nell’attacco a Mosca” contro la più grande sala concerti della capitale russa. Lo ha dichiarato il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa John Kirby. ”Stiamo esaminando l’accaduto, ma vorrei evitare in questo momento qualsiasi collegamento con l’Ucraina’‘, ha detto Kirby, dicendo che “c’è bisogno di tempo e di acquisire informazioni”. ”Ci sono persone a Mosca e in Russia che si oppongono al modo in cui Putin governa il paese, ma non credo che, in questo momento, che possiamo stabilire un collegamento tra l’attacco e le motivazioni politiche”, ha aggiunto.
”L’Ucraina non ha nulla a che vedere con l’attacco terroristico al Crocus’‘ City Hall a Mosca. Dichiara nel mentre il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. si è aggiunta al coro anche la vicepresidente Usa Kamala Harris che ha dichiarato: “Non c’è nessuna prova che Kiev sia responsabile dell’attentato di Mosca, quello che sappiamo è che l’Isis è dietro quanto è successo“.
Mattarella: “La più ferma condanna al crudele attacco a Mosca”
Meloni: “Massacro di civili a Mosca è inaccettabile”
“L’orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile. Ferma e totale condanna del Governo italiano a questo efferato atto di terrorismo. Esprimo la piena solidarietà alle persone colpite e ai familiari delle vittime”. Lo scrive in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Tajani: “Governo condanna attacco terroristico a Mosca”
‘‘Ferma condanna da parte dell’Italia e vicinanza alle famiglie delle vittime innocenti” dell’attentato al Crocus City Hall a Mosca è stata espressa dal vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani tramite il Tg1. ”Il governo condanna con fermezza ogni atto terroristico e siamo vicini alle famiglie delle vittime”, ha aggiunto il vicepremier. “Al momento non abbiamo notizie di italiani coinvolti nell’attacco a Mosca”.
”Stiamo seguendo minuto per minuto ciò che accade, sia attraverso l’ambasciata, sia attraverso l’unità di crisi”, ha spiegato il ministro, dicendo di aver ‘‘informato la presidente del Consiglio’‘. A Mosca, ha ricordato Tajani, ci sono 2.700 italiani iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero.
Mosca: “Washington condivida informazioni su attacco se ne ha”
La Russia ha chiesto agli Stati Uniti di condividere, se ne ha, le informazioni in loro possesso sull’attacco terroristico al Crocus City Hall. L’appello arriva dalla portavoce del
ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati attendibili su quanto accaduto, allora devono immediatamente trasferirli alla parte russa“, ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram. Il suo intervento segue quello del consigliere per la sicurezza della Casa Bianca Kirby, che aveva affermato che non si hanno indicazioni sul fatto che l’Ucraina o gli ucraini stiano coinvolti nell’attacco a Mosca.
Gli Usa avevano lanciato allarme 2 settimane fa
L’allarme era stato lanciato dall’ambasciata Usa il 7 marzo scorso, due settimane fa. Veniva riferito che vi erano notizie di “imminenti piani di estremisti di prendere di mira gradi raduni a Mosca, concerti compresi”.
Intelligence Kiev: “E’ una provocazione dei servizi speciali di Putin”
L’intelligence militare ucraina afferma che l’attacco del 22 marzo è una provocazione organizzata dal regime di Putin, che la comunità internazionale aveva anticipato. “Questa è una consapevole provocazione dei servizi speciali di Putin per la quale eravamo stati avvertiti dalla comunità internazionale. Il tiranno del Cremlino ha cominciato così la sua carriera e ora vuole concluderla nello stesso modo: commettendo crimini verso i suoi cittadini”, ha detto Andrii Yusov, rappresentante dell’intelligence militare ucraina, a Ukrainska Pravda. Yusov si riferisce all’allerta per possibili attentati diramata due settimane fa dall’ambasciata
americana a Mosca.
Medvedev: “Ci accerteremo del ruolo di Kiev, alla morte risponderemo con la morte”
La Russia risponderà ”alla morte con la morte”. E ”se verrà accertato che ci sono i terroristi del regime di Kiev” dietro all’attacco al Crocus City Hall di Mosca, ”è impossibile rispondere in modo diverso”. Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram. ”I terroristi comprendono solo il terrore come ritorsione”, ha affermato l’ex presidente russo.