Strage in Papua Nuova Guinea: le vittime della frana potrebbero essere 2000

Una frana di dimensioni mai vista ha investito ben sei villaggi in Papua Nuova Guinea lo scorso venerdì. Si ipotizzano migliaia di morti, ancora sepolti sotto le macerie

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Nella notte di venerdì in Papua Nuova Guinea, in Oceania, si è verificata una gravissima frana che ha investito almeno sei villaggi, provocando migliaia di morti e feriti. Un numero di dispersi altissimo e ormai la consapevolezza che probabilmente la frana abbia sepolto e ucciso tutti coloro che ancora non sono stati ritrovati. I residenti continuano a scavare tra fango e macerie, anche a mani nude, pur di salvare quante più persone possibile.

Ora si teme che le vittime della frana siano circa duemila. Le autorità comunque confermano che il numero potrebbe essere addirittura più alto e che forse non si potrà mai avere la certezza di quante persone abbiano perso la vita in questa terribile tragedia. Si ipotizza che lo smottamento abbia travolto circa 150 case, presenti in sei villaggi diversi abitati da circa 4mila persone. L’area danneggiata copre circa 200 chilometri quadrati. L’autostrada che collega la zona alla capitale della Papua Nuova Guinea è chiusa a causa dei detriti che l’hanno ricoperta. Questo rende ancora più complessi i soccorsi, che possono arrivare nella zona solo via aria.

La ricostruzione della tragedia

La Papua Nuova Guinea è uno stato indipendente dell’Oceania, posizionata nella parte sud-ovest dell’Oceano Pacifico, a nord dell’Australia. Verso le 3 di notte del 24 maggio, ora locale, in una regione montuosa remota nel nord dello stato, ha avuto inizio una gravissima frana che poi si è riversata su tutti i villaggi che ha incontrato sul suo cammino.

Il disastro è avvenuto a Mulitaka, nel distretto di Porgera-Paiela nella provincia di Enga. Il villaggio più colpito è quello di Kaokalam, che si trova a circa 600 chilometri a nord-ovest della capitale Port Moresby. Le stime delle persone del posto sui deceduti sono tra le 80 e le 100, compresi bambini, ma questi numeri non sono ancora stati confermati dalle autorità locali.

papua nuova guinea
Frana in Papua Nuova Guinea

Papua Nuova Guinea, le dichiarazioni delle autorità locali

Vincent Pyati, il presidente di un’associazione locale, ha dichiarato: “Sembra che siano state sepolte più di 100 case. Non sappiamo ancora quante persone ci fossero”. Ciò che è avvenuto è definito da Peter Ipatas, il governatore della provincia di Enga, “un disastro naturale senza precedenti“. L’amministratore provinciale di Enga, Sandis Tsaka, ha riferito che sul posto sono state inviate squadre di pronto intervento tra cui operatori umanitari, polizia e operatori sanitari. “La frana devastante, descritta come un disastro naturale senza precedenti, si è verificata nelle prime ore di questa mattina… causando danni sostanziali a proprietà e vite umane che sono attualmente dispersi”, ha riferito Tsaka.

Papua Nuova Guinea a rischio per il cambiamento climatico

Purtroppo eventi naturali così estremi come quello appena descritto non sono rari nel paese. È dello scorso marzo una notizia simile a quella qui sopra riportata: più di 20 persone sono state uccise a causa di piogge torrenziali e maree che hanno portato a diverse frane fatali. Anche in quel caso le inondazioni hanno toccato anche la provincia di Enga.

Secondo il World Risk Index 2022 la Papua Nuova Guinea è il sedicesimo paese più a rischio al mondo per il cambiamento climatico. Il paese possiede la terza foresta pluviale più grande al mondo, che col tempo viene sempre più disboscata per ricavare legname e l’olio di palma. Ciò influisce col cambiamento climatico e provoca un degrado ambientale che rende più frequenti e pericolose le inondazioni e le frane.

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