Nell’attuale clima politico esplosivo del Senegal, il governo sta esaminando oggi un dibattuto disegno di legge sul rinvio delle elezioni presidenziali, annunciato dal presidente Macky Sall. A seguito dell’annuncio, sono esplosi scontri tra oppositori e forze di polizia a Dakar, suscitando una serie di proteste e sollevando preoccupazioni sulla stabilità del paese, comunemente considerato politicamente stabile rispetto ai paesi vicini nell’Africa occidentale.
Come si è arrivati alle proteste?
Il disegno di legge propone un possibile rinvio del voto di massimo sei mesi, con la sua approvazione che richiede una maggioranza di tre quinti dei 165 deputati. Tuttavia, l’esito della votazione non è certo, e il dibattito promette di essere acceso. Macky Sall ha firmato il decreto di rinvio il sabato precedente all’apertura della campagna elettorale, rompendo con la tradizione del paese, che non ha mai visto il rinvio delle elezioni presidenziali a suffragio universale diretto dal 1963, nonostante non abbia mai neanche subito un colpo di stato.
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Il conflitto tra l’Assemblea nazionale e il Consiglio costituzionale aggiunge ulteriori tensioni al contesto politico. A gennaio, il Consiglio ha convalidato un record di venti candidature, pur avendone respinte alcune decine, inclusi due importanti leader dell’opposizione: Karim Wade e Osumane Sonko, particolarmente popolare nel paese soprattutto tra gli elettori più giovani. Era stato proprio Wade a dare inizio alla situazione, mettendo in dubbio l’integrità di due giudici costituzionali e chiedendo pertanto il rinvio delle elezioni. Curiosamente, i deputati del campo presidenziale hanno sostenuto tale approccio.
Il gioco politico alla base della sommossa
L’inaspettato sostegno dei deputati del campo presidenziale alla commissione d’inchiesta ha alimentato i sospetti dell’opinione pubblica che il governo stia cercando di prendere tempo essendo consapevole che se si andasse subito al voto, il candidato del partito, Amadou Ba, non vincerebbe le elezioni. Di conseguenza, la decisione di Sall ha provocato proteste, culminate in violenti scontri tra manifestanti e polizia a Dakar.
L’Unione africana ha espresso “preoccupazione” per il rinvio e ha chiesto alle autorità di organizzare elezioni trasparenti, pacifiche e armoniose il prima possibile, sottolineando l’importanza del modello democratico senegalese. La situazione rimane tesa, con la decisione ancora in sospeso e la scadenza del mandato di Macky Sall, eletto nel 2012 e rieletto nel 2019, che si avvicina rapidamente.
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