Il cambiamento climatico e la richiesta sempre maggiore di cibo in ogni parte del pianeta continua a spingere i ricercatori a trovare soluzioni convenienti e sostenibili che possano permettere alla specie umana di sopravvivere. Mentre gli agricoltori di tutta Europa insorgono contro il caroprezzi e il Green deal, in Corea nasce un nuovo cibo ibrido: il riso al manzo coltivato.
Non si tratta di una pietanza semplicemente composta dal riso e dalla carne di manzo prodotta in laboratorio in quanto elementi separati, ma di un unico cibo costituito da entrambi gli ingredienti. Le cellule di muscolo e grasso bovino, infatti, sono fatte crescere direttamente sul chicco di riso così da creare un ibrido mai visto prima e con proprietà energetiche più alte del normale per entrambi i cibi.
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Il chicco di riso a seguito dell’innesto cambia colorazione, assumendo le tonalità del rosa chiaro e iniziando ad odorare proprio come se fosse carne, o quasi. I chicchi che contengono più cellule muscolari profumano di manzo e mandorle, mentre quelli composti da cellule di grasso odorano di panna e olio di cocco.
I vantaggi del riso al manzo coltivato
L’unione di questi due cibi ha dato vita a quello che potrebbe essere definito un Superfood ibrido, proprio per la sue caratteristiche energetiche e nutrizionali superiori alla media. Questa particolare tipologia di riso, infatti, contiene l’8% in più di proteine e il 7% in più di grassi di quello normale.
Inoltre, secondo le stime dei ricercatori dell’università Yonsei di Seul, per ogni 100 grammi di proteine prodotte, il riso al manzo coltivato comporta l’emissione di circa 6 chili di CO2 rispetto ai 50 che derivano dalla produzione di carne bovina. Un cibo dalle potenzialità che sembrano infinite e dal costo più che ridotto: il riso al manzo coltivato potrebbe costare 2,33 dollari al chilo rispetto ai 14,88 dollari della carne bovina.
Non serve specificare che un Superfood simile potrebbe aiutare nella lotta alla malnutrizione e anche essere utilizzato nelle diete spaziali. Progetti che per ora rimangono ancora ad uno stato embrionale ma su cui i ricercatori di Seul vogliono continuare a sperare. Come sempre, però, non è tutto oro quello che luccica e anche il riso al manzo coltivato nasconde qualche problematica.
I dubbi sul riso al manzo coltivato
Il riso al manzo coltivato ha dimostrato come le cellule animali crescano più efficacemente se come scheletro si utilizzano i chicchi di riso invece della soia o delle noci, grazie alla porosità dell’alimento che garantisce un maggior sostegno e alle molecole del riso che nutrono le cellule animali, favorendone la crescita. In circa 10 giorni il riso al manzo coltivato è pronto per essere cotto e mangiato, non richiedendo quindi un tempo di coltivazione troppo lungo.
Tutto sembrerebbe essere perfetto se non fosse che sul riso al manzo coltivato pesano ancora molti dubbi. Innanzitutto, non è chiaro come le emissioni di Co2 siano così basse “visto che, per quanto riguarda le emissioni di gas climalteranti, la coltivazione di riso è seconda solo all’allevamento di bestiame” ha spiegato Michele Morgante, membro dell’Accademia Nazionale dei Licei. Inoltre, è ancora necessario chiarire se il riso al manzo coltivato possa essere prodotto con le velocità richieste dal consumo globale e rimane il dubbio se i consumatori riusciranno ad accettare un ibrido simile, viste già le difficoltà del passato.
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