Negli ultimi mesi, gli Stati Uniti stanno assistendo a scontri e tensioni crescenti tra manifestanti filo-palestinesi e le forze dell’ordine in diverse università del paese, mentre il conflitto sulla Striscia di Gaza continua a suscitare forti reazioni in vari paesi del mondo. Alla University of Arizona, la situazione è esplosa con la polizia che ha fatto uso di proiettili non letali – tra cui proiettili di gomma e al peperoncino – contro i manifestanti che si schieravano sia a favore della Palestina che di Israele.
Il presidente dell’ateneo, Robert Robbins, ha difeso l’azione delle forze dell’ordine sostenendo che fosse necessaria per fronteggiare le “azioni pericolose” di centinaia di manifestanti e garantire la sicurezza del campus. Tuttavia, l’uso di tali mezzi violenti ha suscitato polemiche e dibattiti sulla gestione delle proteste e sui diritti dei manifestanti.
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Nervi anche in altre università americane
A Dallas, Texas, la situazione è sfociata in numerosi arresti quando le autorità hanno sgomberato un accampamento di manifestanti filo-palestinesi presso l’Università del Texas. Secondo quanto riportato, almeno 19 persone sono state arrestate durante l’operazione, sebbene non sia chiaro se tutti gli arrestati fossero studenti dell’università o membri esterni alla comunità accademica.
Anche al Dartmouth College, situato ad Hanover, nello Stato del New Hampshire, la polizia ha proceduto con arresti di manifestanti filo-palestinesi durante una protesta. Un video diffuso da un’emittente locale ha mostrato le forze dell’ordine mentre allontanavano i manifestanti e li detenevano con le mani legate da fascette di plastica, mentre i manifestanti gridavano slogan per la libertà della Palestina.
Questi eventi dimostrano come le tensioni internazionali legate al conflitto israelo-palestinese abbiano un impatto anche sul suolo americano, con manifestazioni che riflettono il coinvolgimento e l’interesse della comunità universitaria nella questione. Sollevando anche diverse polemiche sul modo in cui vengono gestite le proteste, il rispetto dei diritti civili e della libertà di espressione nelle istituzioni accademiche.
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