Glynis Johns è venuta a mancare lo scorso giovedì nella casa di riposo dove era ricoverata. Aveva da poco compiuto 100 anni, un traguardo importante da sommare a quello della sua carriera, composta da successi e soddisfazioni. Debuttò giovanissima sul grande schermo, nel 1938, e da quel momento non abbandonò mai più la luce dei riflettori. Una carriera invidiabile, con il ruolo stellare nel blockbuster Mary Poppins in cui poté interpretare l’importante ruolo di Winifred Banks, mamma dei bambini di cui si è occupata la bambinaia più famosa del mondo, e che fu appositamente ampliato per lei.
Delusa, infatti, di non aver ottenuto il ruolo di protagonista, Glynis riuscì ad ottenere la possibilità di cantare una canzone all’interno del film, dimostrando le sue doti canore e soprattutto portando sulle schermo l’importantissimo tema del voto alle donne. “Sister suffragette“, questo il titolo della canzone che è rimasta indelebile per anni nelle menti dei suoi ammiratori.
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A dare l’annuncio della sua scomparsa è stato Mitch Clem, suo manager, con un messaggio di cordoglio e affetto: “È un giorno triste per Hollywood. Non piangiamo solo la morte della nostra cara Glynis, ma anche la fine dell’epoca d’oro di Hollywood“.
Glynis Johns, una carriera stellare nell’età d’oro del cinema
Glynis Johns era figlia d’arte, nata in Sudafrica da Mervyn Johns un attore che si trovava nel Paese per la sua tourneé, e Alice Maude Steele Wareham, una pianista. Proprio una figura paterna così importante le permise di perseguire il suo lavoro dei sogni sin da giovanissima, debuttando in spettacoli teatrali già nel 1936.
Nel 1938 invece debutta sul grande schermo e nel 1952 a Broadway, dove il suo talento attoriale e canoro non passerà per nulla inosservato. Gli anni ’60 furono però il decennio in cui Johns fu più attiva a livello lavorativo, anche grazie al suo ruolo in Mary Poppins nel 1964, che la rese ancora più famosa al grande pubblico.
Nel 1973, però, arriva il vero traguardo della sua vita, grazie alla collaborazione con Stephen Sondheim che scriverà proprio per lei la canzone “Send in the clowns“ da cantare all’interno del musical di Broadway “A little night music“, che coronerà la sua carriera. Un’interpretazione strepitosa che stregò il pubblico e la critica, facendole guadagnare il tanto agognato Tony Award, ovvero il più importante premio per le interpretazioni teatrali. Il brano originale verrà poi più volte ripreso da cantanti del calibro di Frank Sinatra, Judy Collins e Barbra Streisand.
Anche al cinema, però, i successi non sono mancati grazie alla candidatura al premio Oscar nel 1961 grazie alla sua interpretazione ne “I nomadi” e una nomination ai Golden Globes per “Sessualità“.
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