India, Modi vince le elezioni più grandi della storia, ma perde il sostegno di parte del Paese

In India il 1 giugno si sono chiuse le più grandi elezioni della storia e è in corso il conteggio dei voti. Nella giornata di ieri è stato proclamato presidente Narendra Modi, con il sostegno di 292 seggi

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Il primo ministro nazionalista Narendra Modi ha vinto il suo terzo mandato consecutivo con 292 seggi, mentre l’opposizione ha 232 seggi. In India per formare il governo è necessario che un partito abbia almeno 272 seggi sui 543 totali del parlamento.

I risultati sono stati deludenti rispetto a quello che si aspettava il primo ministro. La coalizione Nda guidata dal partito di Modi formerà il governo, ma ha avuto grandi perdite. Non è andato bene nel sud del paese e ha perso anche al centro, che di solito era il suo punto di forza. La perdita maggiore è stata quella nello stato dell’Uttar Pradesh.

India, il presidente Narendra Modi
India, il presidente Narendra Modi

India, le elezioni storiche 2024

Le elezioni che si sono tenute in India in questo periodo sono durate ben 6 settimane, dal 19 aprile al 1 giugno e sono costate 8 miliardi di euro divenendo le elezioni più grandi della storia, in uno dei paesi più popolati al mondo. I candidati sono il presidente in carica da 10 anni Narendra Modi del partito di destra Bharatya Janata Party e Mallikarjun Kharge del Congress Party.

Gli indiani al voto sono stati 642 milioni e il capo della Commissione elettorale Rajiv Kumar ha affermato che “si tratta di un record mondiale, un momento storico per tutti noi” e ha aggiunto che il dato “mostra l’incredibile potere degli elettori indiani che hanno preferito il voto all’apatia, la convinzione al cinismo e hanno riconfermato l’ineguagliabile forza della democrazia indiana”. Tra gli elettori 312 milioni sono state donne, raggiungendo quasi la metà. Gli elettori che effettivamente hanno votato sono il 66,3% degli aventi diritto, in leggero calo rispetto alle elezioni del 2019.

seggi si sono chiusi il 1 giugno e i funzionari hanno messo al sicuro le macchine per il voto elettrico per il conteggio dei voti. Le previsioni avevano già ipotizzato la riconferma dell’attuale primo ministro.

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