Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno annunciato di aver colpito 18 obiettivi appartenenti agli Houthi nello Yemen, mirando principalmente ad armi e missili utilizzati dai ribelli sciiti filoiraniani. La dichiarazione è giunta direttamente dal Pentagono, che ha sottolineato la determinazione nel mantenere la propria presenza sul territorio al fine di proteggere le vite umane e il flusso di scambi commerciali nella regione.
Continua la controffensiva di USA e UK contro houthi
Quest’ultimo attacco rappresenta la quarta operazione congiunta condotta dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi dal 12 gennaio. Secondo il capo del Pentagono, Lloyd Austin, le azioni di ritorsione contro gli Houthi continueranno a essere una risposta diretta agli attacchi alle navi nel Mar Rosso e nelle acque circostanti. Austin ha inoltre precisato che gli attacchi degli Houthi, non solo danneggiano le economie del Medio Oriente, ma causano anche gravi danni ambientali e interrompono la consegna degli aiuti umanitari allo Yemen e ad altri Paesi.
La tensione nel Mar Rosso è salita alle stelle dopo che la Marina yemenita, controllata dagli Houthi, ha lanciato un attacco missilistico contro una petroliera americana, la Torm Thor, e alcune navi da guerra statunitensi. Secondo quanto riportato dalla testata Al-Masirah, affiliata al movimento sciita yemenita, gli attacchi sono avvenuti in risposta alla situazione del popolo palestinese e all’aggressione dei due paesi contro lo Yemen.
Il portavoce delle forze armate yemenite, Yahya Saree, ha confermato che la petroliera americana è stata attaccata con missili e droni mentre si trovava nel Golfo di Aden, insieme ad altre navi statunitensi nel Mar Rosso. Attacchi che hanno scatenato forti preoccupazioni internazionali, soprattutto dopo l’incidente dello scorso 18 febbraio, quando una nave britannica è stata colpita da un attacco simile, causando una grande chiazza di petrolio nel Mar Rosso.
Tra gli orrori della guerra: un disastro ambientale
Secondo l’Associated Press, la nave mercantile Rubymar, battente bandiera del Belize, è stata attaccata mentre trasportava 41.000 tonnellate di fertilizzanti dirette in Bulgaria dagli Emirati Arabi Uniti. L’attacco ha provocato una fuoriuscita di petrolio, creando una marea nera che si estende per 29 chilometri. Il governo dello Yemen ha lanciato un appello per l’aiuto internazionale al fine di affrontare la situazione e prevenire una catastrofe ambientale nel Mar Rosso.
La nave, registrata in Gran Bretagna e gestita dal Libano, è stata colpita mentre attraversava lo stretto di Bab el-Mandeb, un’importante rotta marittima che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden. L’equipaggio è stato costretto ad abbandonare la nave a causa dei danni significativi subiti durante l’attacco. Attualmente, la nave sta dirigendosi verso le isole Hanish, un arcipelago yemenita nel Mar Rosso meridionale. Tuttavia, si teme che il disastro ambientale possa aggravarsi qualora il fertilizzante a bordo della nave dovesse riversarsi in mare.