Il rapimento è avvenuto la mattina del 7 ottobre presso il kibbutz di Nahal Oz. Le soldatesse coinvolte sono Liri Elbag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniela Gilboa e Naama Levy. Quest’ultima era già comparsa in un altro video nei giorni successivi all’attacco di Hamas, mostrata mentre veniva fatta uscire dal retro di una jeep tra sputi e urla di gioia.
A diffondere il nuovo video non è stata Hamas, che ha già diffuso sul web diverse immagini degli ostaggi catturati durante l’assalto al festival Nova, ma il Forum delle famiglie degli ostaggi. Famiglie esasperate dalla mancanza di progressi nei negoziati per la liberazione dei loro cari, che hanno deciso di utilizzare le immagini per fare pressione sul governo israeliano.
La speranza delle famiglie delle soldatesse
Eli Elbag, padre di Liri, ha spiegato che le famiglie delle ragazze hanno lungamente discusso se pubblicare o meno le immagini delle loro figlie, alla fine decidendo che questa era l’ultima risorsa per far sentire la loro voce. “Il governo israeliano non deve perdere un minuto di tempo in più, deve ritornare al tavolo negoziale oggi“, ha dichiarato. Le famiglie sperano che questo gesto disperato costringa l’esecutivo di Benyamin Netanyahu a riprendere i negoziati.
Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha definito le famiglie delle ragazze “coraggiose” e ha invitato il mondo a guardare e giudicare severamente questa crudele atrocità. Anche il premier Netanyahu si è detto “scioccato” dalle immagini e dalla “brutalità dei terroristi“, ribadendo la sua determinazione ad eliminare Hamas per impedire che simili eventi si ripetano. Tuttavia, non ha fatto menzione di un possibile riavvio dei colloqui per una tregua o uno scambio di prigionieri.
L’orrore mostrato nel video
Il video, tratto dalle bodycam dei miliziani catturati, dura 3 minuti e 10 secondi. Le famiglie hanno precisato che il filmato è stato “montato e censurato per escludere le scene più angoscianti“, tra cui le immagini di “molti ragazzi e ragazze uccisi nella base di Nahal Oz e all’interno del rifugio antiaereo” e altre sequenze di estrema brutalità. Nonostante i tagli, il video rivela il trattamento violento, umiliante e traumatizzante subito dalle soldatesse il giorno del loro rapimento. I loro volti insanguinati e gli occhi pieni di terrore, mostrano chiaramente la portata della furia di Hamas.
La pubblicazione di questo video rappresenta un tentativo disperato delle famiglie di attirare l’attenzione sulla sorte delle loro figlie e di forzare la mano del governo israeliano per ottenere una soluzione rapida. È un richiamo al mondo affinché non distolga lo sguardo dalla cruda realtà del conflitto e delle sue vittime innocenti. Eppure, da mesi ormai le famiglie degli ostaggi tentano di convincere il governo israeliano a trovare in fretta un accordo con i terroristi per il rilascio dei loro cari, senza alcun successo.