Francia, in pensione a 64 anni: cosa prevede il testo di legge

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La riforma francese con la soglia minima che sale a 1200 euro. La promessa del presidente Macron

Aumento da 62 a 64 anni per la pensione. In arrivo il testo di legge sulle pensioni del presidente Emmanuel Macron durante la campagna presidenziale che lo ha portato una seconda volta all’Eliseo nel 2022 la riforma delle pensioni punta a ripristinare l’equilibrio finanziario dell’attuale regime per ripartizione in deficit di circa 13 miliardi nel 2020.

Legge pensione: via ai regimi speciali

Il cuore della riforma, nonché la disposizione più contestata da sindacati e opposizione, il cosiddetto articolo 7, che prevede l’aumento progressivo dell’età pensionabile da 62 a 64 anni – contro i 65 preventivati in un primo momento. L’aumento di due anni è accompagnato da un’accelerazione del ritmo dei contributi richiesti per beneficiare di un trattamento a tasso pieno.

Questa durata sarà progressivamente portata a 43 anni di qui al 2027, anziché al 2035, come previsto dalla precedente riforma Touraine del 2014. Concretamente, per percepire una pensione completa, i lavoratori nati a partire dal primo settembre 1961 dovranno aver versato 42 anni e tre mesi di contributi nel corso della loro vita professionale contro i 42 anni attuali. La riforma segna la fine dei cosiddetti regimi pensionistici ‘speciali’ di cui godono i dipendenti di alcuni grandi gruppi d’Oltralpe, come il colosso energetico Edf, la Ratp (la compagnia che gestisce il trasporto pubblico di Parigi), la Banca di Francia, i membri del Consiglio economico e sociale (Cese). La riforma riguarderà solo i nuovi assunti, come prevede la cosiddetta ‘clausola del nonno’.

Aumento pensione minima e carriere di lungo corso

Un’altra misura dispone a chi ha cominciato a lavorare presto di andare in pensione in anticipo. Per esempio, chi si è messo a lavorare tra i 20 e i 21 anni potrà richiedere la pensione un anno prima, a 63 anni. La legge poi, prevede un aumento del trattamento minimo di almeno l’85% del salario minimo netto francese, ovvero circa 1.200 euro lordi dal primo settembre. La misura riguarda i lavoratori dipendenti, artigiani e agricoltori. Per settimane, l’esecutivo non è stato però in grado di dire quante persone avrebbero potuto usufruire di questa misura, suscitando aspre polemiche. A inizio marzo, il ministro del Lavoro, Olivier Dussopt, ha riconosciuto che potranno beneficiarne appena 20.000 nuovi pensionati, la metà di quanto affermato dallo stesso ministro il mese precedente.

I contratti senior

Disposizione sperimentale valida fino al 2026 che prevede l’esonero dai contributi per ogni datore di lavoro che assume dipendenti over 60 a tempo determinato. La riforma delle pensioni, che in molti a Parigi ritengono molto meno ambiziosa di quella ‘sistemica’ presentata da Macron nel precedente mandato e poi affondata dinanzi alle proteste di piazza e all’avvento della pandemia da Covid-19, prevede anche misure specifiche per i lavori.

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