Un imprevisto tecnico ha fermato il countdown del lancio della navicella Starliner di Boeing, che avrebbe dovuto trasportare gli astronauti della NASA alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). A meno di due ore dal decollo, una valvola problematica del razzo Atlas V ha obbligato il gruppo United Launch Alliance (ULA) a interrompere l’operazione, annunciando una possibile riprogrammazione del lancio nelle prossime 48 ore.
Boeing: nuovi controlli di sicurezza in arrivo
Gli astronauti americani Butch Wilmore e Suni Williams avrebbero dovuto partire alle 22:34 ora locale, ma la scoperta del malfunzionamento ha causato l’interruzione immediata dell’operazione. Nonostante le condizioni meteorologiche ideali e la preparazione scrupolosa, la sicurezza ha avuto la priorità assoluta, portando alla decisione del rinvio della missione. “La priorità della NASA è la sicurezza“, ha affermato il capo dell’agenzia, Bill Nelson, rassicurando che il tentativo di lancio verrà riprogrammato “quando saremo pronti“. Le dichiarazioni di Nelson sono state seguite da un messaggio su X, evidenziando la cautela e il rigore necessari nel processo di verifica.
La missione di Starliner rappresenta un cruciale punto di svolta per Boeing, che punta a inserirsi nel ristretto gruppo di veicoli spaziali approvati per trasportare esseri umani verso l’ISS. Se un secondo tentativo della missione dovesse andare a buon fine, potrebbe portare Boeing ad arrivare a competere con il suo diretto concorrente, l’azienda SpaceX, che ha iniziato i propri lanci già quattro anni fa.
Questo rinvio aggiunge un altro capitolo alla già tumultuosa storia di Starliner, compreso un fallimento nel 2019 durante un test senza equipaggio e un altro rinvio nel 2021 per problemi tecnici. Tuttavia, nel maggio del 2022, una missione di prova senza equipaggio è riuscita a raggiungere l’ISS, riaccendendo le speranze di nuovi successi.
Nappi: nessun fallimento, tutto sotto controllo
Il programma Starliner ha rappresentato una vera sfida per Boeing, segnato da continui ritardi e problemi, inclusi quelli legati ai paracadute e ad altre componenti essenziali della navicella. “Ci sono state diverse sorprese che abbiamo dovuto superare“, ha commentato Mark Nappi, manager di Boeing, sottolineando che le difficoltà riscontrate hanno aiutato il team a migliorare le proprie capacità, diventando maggiormente efficiente e competitivo nel settore.
Non una sconfitta quindi, quanto un normale intoppo fisiologico, tipico di un settore estremamente complesso e delicato che richiede un lungo processo di messa a punto per poter operare efficacemente e in totale sicurezza. “È abbastanza tipico che lo sviluppo di un veicolo spaziale umano richieda dieci anni” ha aggiunto Nappi. D’altronde, anche SpaceX, nonostante la maggiore esperienza, ha riscontrato qualche difficoltà negli ultimi mesi, arrivando a perdere una navicella durante il rientro nell’atmosfera terrestre.
Per la NASA, la disponibilità di un secondo veicolo per il trasporto di astronauti è fondamentale. “È molto importante avere un’alternativa“, ha detto Dana Weigel, responsabile del programma ISS. “Ciò ci permetterà di affrontare diversi scenari in caso di emergenza“: qualora sorgessero problemi con uno dei veicoli, sarebbe infatti possibile fare affidamento sul veicolo di riserva piuttosto che interrompere e rimandare la missione, con conseguente perdita di fondi.