Le proteste pro-Palestina negli atenei Usa non accennano a fermarsi. La situazione diventa di giorno in giorno più scottante e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di intervenire pubblicamente e personalmente per mettere un freno alla situazione ormai incandescente. Dopo che nell’Università dell’Arizona la Guardia Nazionale ha fatto irruzione per sgomberare gli studenti, utilizzando anche fumogeni e proiettili di gomma, nel Paese si è iniziato a riflettere più a fondo sulla situazione.
“Gli Usa non sono un Paese autoritario che mette a tacere le persone” ha assicurato Joe Biden in una dichiarazione alla stampa sulle proteste contro la guerra a Gaza, in corso nei campus universitari del Paese. Le azioni della polizia, però, non sembrano descrivere il quadro idilliaco prospettato dal presidente, il quale, infatti, ha voluto fare una specifica: “Secondo me in queste situazioni la Guardia nazionale non dovrebbe intervenire“.
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Una sorta di accusa piuttosto pesante, che mette in luce un quadro contraddittorio all’interno del Paese delle Libertà. Il presidente, poi, ha voluto chiarire che “le proteste pacifiche saranno sempre protette“, che queste si verifichino nei campus universitari o nelle strade degli Usa.
Biden: “Si ha diritto a protestare ma non a provocare il caos“
Il Presidente, però, ha cercato anche di spiegare il perché le proteste nei campus siano state represse così violentemente. Da inizio aprile, più di 200 persone sono state arrestate, e ultimamente le violenze negli atenei stanno aumentando considerevolmente, sia da parte degli agenti che degli studenti.
“Le proteste che si stanno verificando non sono pacifiche – ha dichiarato Joe Biden – Le persone hanno il diritto di protestare, ma non il diritto di provocare il caos“. Secondo il presidente, tali manifestazioni non permetterebbero agli studenti di poter andare a scuola e passeggiare per i campus in sicurezza, diventando così proteste non più considerabili pacifiche. Per questo spesso è stato richiesto l’intervento della polizia.
Allo stesso tempo, però, Biden ha voluto specificare che in nessun campus degli Usa c’è spazio per “la violenza o l’antisemitismo“, altro motivo per cui le proteste non sono viste di buon occhio nel Paese. “Da presidente devo difendere la libertà di espressione, ma anche la legge e l’ordine. È un mio obbligo come presidente degli Stati Uniti e ai sensi della Costituzione” ha poi aggiunto Biden, quasi giustificando le sue precedenti affermazioni.
Biden: “Questo è il tempo della chiarezza non della politica“
“In momenti come questo c’è sempre chi corre per mettere a segno punti politici. Ma questo non è il momento per la politica. È il momento per la chiarezza” ha dichiarato il presidente degli Usa, aggiungendo: “Quindi voglio essere chiaro, le proteste violente non sono protette. Lo sono le proteste pacifiche“.
Il presidente ha poi chiarito che “distruggere proprietà non è una protesta pacifica, è contro la legge. Il vandalismo, il rompere vetrate, chiudere i campus e costringere a cancellare le classi non è una protesta pacifica, così come non lo è minacciare o intimidire le persone“, concludendo poi: “Il dissenso è essenziale per la democrazia, ma il dissenso non deve mai portare il disordine. Non siamo un Paese autoritario che mette a tacere la gente e soffoca il dissenso, ma non siamo neanche un Paese senza leggi, l’ordine deve prevalere“.
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