Trump, debutto del social Truth a Wall Street: le azioni sono schizzate alle stelle

"Mi farò un social tutto mio". Deve essere stato questo il primo pensiero di Donald Trump dopo essere stato bandito da altre piattaforme a causa della sua presunta implicazione nel tentato colpo di stato del 2001. Dopo appena 3 anni dall'evento, l'ex presidente USA è passato dalle parole ai fatti, portando Truth a Wall Street registrando un successo clamoroso

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Truth, una piattaforma partorita dalla mente dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per ripicca dopo essere stato cacciato da Twitter e Facebook nel 2021 a seguito dell’assalto al Campidoglio del 2021. Un nuovo social media che ha finalmente fatto il suo ingresso a Wall Street festeggiando un debutto trionfante, con i valori delle azioni che sono saliti fino al 50% solo nelle prime giornate di negoziazione; catapultando Trump nell’olimpo dei 500 più ricchi al mondo, come stabilito dal Bloomberg Billionaires Index, risultato che conferma la tenacia del marchio Trump, nonostante le vicende giudiziarie e i 91 capi di accusa pendenti contro di lui.

Trump: tra successo economico e guai giudiziari

Nonostante i modesti guadagni di Truth nel 2023, che si sono fermati a soli 3,4 milioni di dollari, il suo valore di mercato ha superato i 10 miliardi di dollari. Una valutazione che ha lasciato perplessi molti osservatori, poiché sembra non avere alcun fondamento nei dati finanziari della società.  L’ex presidente detiene quasi il 60% della Trump Media & Technology Group, una quota valutata in 5,5 miliardi di dollari. Tuttavia, è vincolato a non poter vendere le sue 78 milioni di azioni per sei mesi. Nonostante questo, potrebbe utilizzare i titoli come garanzia per ottenere prestiti, con il consenso del consiglio di amministrazione, nel caso in cui ne avesse bisogno. 

Una mossa potrebbe essere cruciale per affrontare le crescenti spese legali, considerando le quattro incriminazioni a suo carico. D’altro canto, la cauzione per gli asset sovravalutati delle sue società è stata ridotta a 175 milioni di dollari, e pertanto Trump ha potuto tirare un sospiro di sollievo, evitando il timore di un sequestro delle sue proprietà o una possibile bancarotta. Al tempo stesso, l’ingresso di Truth a Wall Street espone Trump a nuovi rischi. Come società quotata, Trump Media and Technology sarà soggetta a una supervisione più rigorosa da parte delle autorità americane e potrebbe essere esposta a potenziali azioni legali da parte degli azionisti se si verificassero lacune nelle comunicazioni o informazioni fuorvianti.

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