Il globo, quasi nella sua totalità, si trova nelle vicinanze di un punto di svolta. La scelta che si presenta a interi continenti riguarda le possibilità di crescita e sviluppo economico legate alle attuali contingenze geopolitiche. Da un lato c’è la possibilità di cadere in un dirubo, vedendosi sgretolare sotto i nostri piedi tutti gli sforzi sostenuti fino a questo momento per garantire un’economia florida, dall’altro c’è quella di non cedere e quindi continuare con un percorso che promette, anche se a rilento, di portare a risultati tanto auspicati.
A spiegarlo è Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, e presidente del Consiglio dei governatori della Banca Asiatica di Sviluppo. Nel corso del suo intervento alla 58esima riunione annuale della BAS, l’economista ha chiarito come le scelte dell’Asia e dell’Europa in materia di dazi siano destinate a modificare radicalmente l’assetto economico dei due continenti. A questo pericolo, poi, si aggiungono le conseguenze delle guerre, che minacciano quotidianamente la stabilità del globo.
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Panetta: “Dobbiamo guardarci da pericolosi passi indietro”
In questo senso, Panetta ha lanciato quello che può essere definito un vero e proprio monito, riguardante la salute dei rapporti tra le varie Nazioni. “Il protezionismo minaccia di vanificare questi risultati e di indebolire il tessuto stesso della prosperità globale“, ha dichiarato il governatore di Banca d’Italia, ricordando come l’apertura dei mercati economici è stata adottata proprio come tentativo di migliorare i rapporti tra Paesi e soprattutto aiutare i Paesi economicamente più deboli.
A mettere in pericolo questo progetto concorrono sia la guerra russo-ucraina sia la minaccia dei dazi statunitensi. “In un periodo di crescenti tensioni e conflitti geopolitici, dobbiamo guardarci da pericolosi passi indietro che potrebbero mettere a repentaglio i risultati ottenuti a fatica negli ultimi decenni”, ha quindi dichiarato Panetta, sottolineando il pericolo verso cui si starebbero muovendo i due continenti. I primi segnali delle possibili conseguenze di questo percorso iniziano già a farsi sentire.
“Fino alla recente ripresa dei dazi commerciali, la regione Asia-Pacifico era su un percorso di crescita costante, con un’inflazione in graduale calo“, ha sottolineato il leader di Bankitalia, aggiungendo che in Europa l’attività economia continuava ad espandersi, anche se moderatamente, e l’inflazione si aggirava intorno all’obiettivo del 2%. Il raggiungimento di questi due obiettivi è costato molto ai due continenti, che ora però potrebbero trovarsi a dover fare alcuni passi indietro, rischiano di vanificare gli sforzi del passato.
Panetta ha quindi ricordato come in Ue sia la Banca centrale europea a preoccuparsi delle possibili conseguenze delle scelte di Donald Trump. Nel momento in cui viene formulata una politica monetaria nell’area euro, la Bce deve tenere conto e valutare attentamente le influenze delle barriere commerciali e dell’aumento dell’incertezza. Si tratta di due fattori che sono infatti cruciali per comprendere in che modo potrebbe muoversi l’economia di un determinato Paese.
Panetta: “La pace è fattore indispensabile per il progresso”
In questo senso, tra gli strumenti necessari a combattere i pericoli dell’instabilità e dell’aumento delle tariffe vi è il tentativo di proteggere e mantenere l’integrazione economica, così come il rafforzamento della cooperazione internazionale. “Non si tratta di fattori opzionali, ma essenziali“, ha spiegato Panetta, in quanto la prosperità globale è legata all’apertura, alla stabilità e alle regole condivise tra realtà diverse.
Oltre ai dazi statunitensi, un secondo fattore di pericolo è ovviamente rappresentato dalla minaccia della guerra. “La pace rimane la base indispensabile per il progresso“, è il secondo avvertimento di Panetta, che ha voluto mettere in luce come, in un momento di incertezza tale come quello odierno, è fondamentale che ogni realtà “si guardi da pericolosi passi indietro che potrebbero mettere a repentaglio le conquiste faticosamente ottenute negli ultimi decenni“.
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