Non in tutto il mondo la Pasqua si celebra con colombe, uova di cioccolato e gite fuori porta. Esistono tradizioni pasquali insolite e bizzarre, che affondano le radici in credenze e riti antichissimi, spesso di origine pagana.
Le tradizioni sono legate a rituali di rinascita, purificazione e celebrazione della vita. In ogni angolo del mondo si trovano celebrazioni che sconvolgono e stupiscono, più o meno piacevolmente, dalla Grecia alla Norvegia, dall’Australia fino al Guatemala e alle Filippine, ognuno ha il suo modo.
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Le tradizioni pasquali della Grecia
In Grecia due sono le tradizioni pasquali più bizzarre: la guerra dei razzi nell’isola di Chois e la tsougrisma, o guerra delle uova. Entrambe sono celebrazioni tipiche dei cristiani ortodossi.
Nell’isola di Chois, la notte di Pasqua si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia. Due parrocchie rivali, distanti circa 400 metri, si sparano a vicenda migliaia di razzi artigianali. L’obiettivo? Colpire il campanile della chiesa avversaria. La tradizione è chiamata Rouketopolemos e ha origini ottomane.
Altra usanza è la guerra delle uova, la tsougrisma. Il giorno di Pasqua amici e parenti si sfidano in una battaglia a colpi di uova sode. Ogni partecipante tiene in mano un uovo sodo e deve colpire e rompere quello dell’avversario. La partita continua fino a quando un solo uovo rimane intatto, dichiarando il vincitore. L’usanza affonda le radici in tradizioni cariche di simbolismo, in cui l’uovo rappresenta la vita nuova, mentre rompere le uova rappresenta la vittoria sulla morte e la resurrezione.
La processione ubriaca di Repubblica Ceca e Slovacchia
Durante il lunedì di Pasqua, localmente chiamato Velikonoční pondělí, in molte zone rurali della Repubblica ceca e della Slovacchia si svolge un rituale tanto folkloristico quanto particolare: la processione ubriaca. Gli uomini, in abiti tradizionali e cantando canzoni tipiche, passano di casa in casa per “frustrare” simbolicamente le donne con rami intrecciati di salice.
In cambio, gli uomini ricevono bicchieri di liquore, dolci e uova decorate. Dopo svariate visite, l’effetto dell’alcool si fa sentire e da qui nasce l’etichetta informale di “processione ubriaca”.
La danza del fuoco in Guatemala
In Guatemala, tra processioni solenni, tappeti di segatura colorata e statue religiose imponenti, spicca la tradizione della “danza del fuoco“. Questo ballo non è una coreografia vera e propria ma un insieme di rituali in cui il fuoco è protagonista.
Uno dei momenti centrali è la “Quema de Judas“, in cui viene bruciato un fantoccio che rappresenta Giuda Iscariota, simbolo del tradimento. Il gesto, spesso accompagnato da petardi, danze popolari e fuochi d’artificio, rappresenta la distruzione del male e la purificazione della comunità.
E’ una delle celebrazioni pasquali più intense e spettacolari della Settimana Santa di Pasqua in quanto simboleggia purificazione, rinascita e lotta contro il male.
In molte città, soprattutto ad Antigua, i fuochi d’artificio illuminano il cielo durante le processioni, mentre in alcune comunità indigene si eseguono riti sincretici (culti che uniscono le religioni abramitiche e le religioni tradizionali africane) con bracieri e offerte, dove il fuoco collega l’umano con il divino.
Il giallo di Pasqua norvegese
In Norvegia si festeggia una delle tradizioni pasquali nate recentemente e che coinvolge i libri gialli. Il “giallo di Pasqua“, conosciuto come “Påskekrim“, consiste nella lettura o visione di gialli e thriller. Il l Påskekrim ha origini relativamente recenti e nasce nel 1923, quando due scrittori norvegesi, Nordahl Grieg e Nils Lie, pubblicarono un romanzo giallo intitolato Il treno di Bergen svaligiato questa notte.
Per promuovere il libro, l’editore organizzò una campagna pubblicitaria particolarmente astuta: fece pubblicare il titolo del romanzo come titolo di prima pagina su un quotidiano nazionale, dando l’impressione che si trattasse di un fatto di cronaca reale. La trovata fece scalpore e attirò moltissima attenzione, rendendo il libro un grande successo. Da quel momento editori e media cominciarono a collegare sistematicamente il periodo pasquale alla letteratura poliziesca.
Coniglietto pasquale? In Australia preferiscono il bilby
Questa nuova tradizione rappresenta perfettamente lo spirito australiano: tutela dell’ambiente, identità culturale e un pizzico di ribellione contro le tradizioni “importate”.
Gli australiani hanno sostituito il coniglio con il bilby, un marsupiale locale in via d’estinzione. Con orecchie e naso a punta, è il simbolo eco-friendly della Pasqua australiana. La catena di negozi di cioccolato Haigh’s Chocolates è stata una delle prime a produrre bilby pasquali in cioccolato, contribuendo a diffondere l’iniziativa.
In questo continente il coniglio è un animale infestante, associato alla distruzione dell’ecosistema. Il lagomorfo è visto in Australia come una vera e propria piaga ecologica: introdotto nel XIX secolo dai coloni britannici, si è moltiplicato rapidamente, danneggiando l’ecosistema locale, distruggendo coltivazione e contribuendo alla desertificazione.
Le crocifissioni rituali nelle Filippine
Ogni anno, durante il venerdì Santo, nelle Filippine si svolge una delle tradizioni pasquali più inquietanti: vere e proprie crocifissioni rituali che attirano l’attenzione. Parliamo in particolare di quelle che avvengono nelle provincie di Pampanga e Bulacan, dove alcuni devoti cattolici scelgono di farsi realmente crocifiggere, con tanto di chiodi conficcati nelle mani e nei piedi, per rievocare la Passione di Cristo.
Si tratta di una penitenza estrema, vissuta come forma di espiazione o come voto spirituale. Di solito prima della crocifissione ci sono, oltre alle tradizionali processioni, le flagellazioni. Nonostante la chiesa cattolica filippina non approvi ufficialmente questa pratica, essa continua ad avere grande impatto culturale e religioso, mescolando fede, tradizione popolare e spettacolarizzazione del dolore.
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