Ieri sera, presso la Libreria Feltrinelli di Latina, si è tenuta la presentazione del nuovo romanzo di Marco Debenedetti, intitolato Palazzo Bosconegro. L’evento è stato moderato dalla giornalista Martina Onorati, che ha accompagnato il pubblico alla scoperta del mondo narrativo creato dall’autore, tra domande incalzanti e curiosità sul processo creativo.
Palazzo Bosconegro è ambientato nell’immaginaria città umbra di Santa Caterina, nel 1952. La storia prende il via con l’incontro tra Enrichetta Bosconegro, ultima discendente di una famiglia nobile ormai decaduta, e Paolo Dosso, un avvocato spregiudicato e ambizioso che, con una mossa astuta e senza scrupoli, diventa il nuovo proprietario dell’antico palazzo di famiglia. Da quel momento, la vita di Enrichetta cambia radicalmente: costretta a lasciare la sua casa, si apre un capitolo nuovo e doloroso per lei.
Al centro della narrazione non c’è solo il conflitto tra nobiltà e nuova borghesia rampante, ma anche le dinamiche familiari complesse e contorte che si sviluppano attorno alla figura di Paolo Dosso. L’uomo, infatti, gestisce il rapporto con i figli come una partita a scacchi: Ginevra, Alberto e Ludovica sono visti più come pedine che come persone, e questa sua freddezza porterà a conseguenze drammatiche.
Particolarmente toccante è l’arco narrativo di Alberto, adolescente sensibile e talentuoso, che scopre la propria omosessualità in un contesto sociale e familiare ostile. Debenedetti tratta il tema con delicatezza, mostrando quanto il peso dei pregiudizi possa schiacciare un’anima gentile. D’altra parte, Ginevra, combattuta tra l’idolatria per il padre e il bisogno di libertà, rappresenta la tensione tra obbedienza e ribellione.
Durante la presentazione, Debenedetti ha raccontato come l’idea del romanzo sia nata dall’interesse per il cambiamento sociale e la trasformazione delle dinamiche di potere, mentre la scelta dell’ambientazione umbra è stata dettata dal desiderio di creare una città immaginaria, ma profondamente realistica nel contesto storico.
Tra gli aneddoti condivisi, l’autore ha rivelato che la costruzione dei personaggi è stata un viaggio emozionante e imprevedibile: alcune figure, come Ginevra, hanno acquisito profondità e sfumature inattese durante la scrittura. L’intreccio tra passato e presente culmina nel ritorno di Luigi Chiappetti a Santa Caterina, nel 1986: un viaggio non solo geografico, ma emotivo, che chiude il cerchio aperto da antiche ferite.
La serata si è conclusa con una riflessione sulla speranza che il romanzo possa lasciare ai lettori: il desiderio di interrogarsi sulla propria identità e il coraggio di sfidare le convenzioni sociali per abbracciare se stessi.
Per chi non ha potuto partecipare alla presentazione, Palazzo Bosconegro è già disponibile in libreria e online. Un romanzo che merita di essere letto, capace di trasportare il lettore in un’epoca lontana e al contempo straordinariamente attuale, dove i legami familiari diventano specchio delle ambizioni e dei conflitti più profondi.
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