Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ospite su Rai Tre a ReStart, torna sulle celebrazioni del 25 aprile e riferendosi alla Resistenza cattolica. “Sono stato ad Ascoli Piceno, dove c’è un mosaico molto bello realizzato negli anni’50 che
consiglio di andare a vedere, di un prete che celebra la messa con i partigiani. L’opera è custodita nella cripta proprio per ricordare la lotta per la libertà e per la patria. Ecco, tanta parte della storia della Chiesa è sicuramente parte della storia del nostro Paese” ha affermato.
Zuppi sulla guerra
Il cardinale Zuppi preme nella risoluzione della guerra in Ucraina e in Medio Oriente: “Bisogna trovare una soluzione: nella pace vincono tutti, con la guerra perdiamo tutti. C’è bisogno di una convergenza internazionale a partire dall’Europa, che ha nelle sue radici il superamento del conflitto col dialogo. E dalla Cina, che si sta adoperando molto e che credo voglia svolgere un ruolo importante considerato il suo ruolo e la sua importanza“.
“Netanyahu deve fermarsi, ascoltare i consigli delle potenze amiche. Papa Francesco e tanti governi chiedono di fermarsi e questo non è qualcosa contro Israele perché anche per Israele crediamo sia meglio non continuare in un’operazione che ha causato tanta sofferenza“, ha affermato. “Dire ciò non significa affatto essere antisemiti, bisogna sottolinearlo, è importante perché aiuta in una lettura molto complessa: dobbiamo essere attenti e contrari ad ogni forma di antisemitismo, mai accettabile, diretto e indiretto“.
Zuppi sulle morti sul lavoro
“Papa Francesco e la Chiesa parlano di persone, di uomini e donne che Nostro Signore ci chiede di amare. Le altre sono interpretazioni sbagliate, letture che tradiscono altri tipi di letture” ha dichiarato Zuppi a ReStart. “La Chiesa ricorda che il lavoro è per l’uomo e non viceversa e che di fronte a tragedie così frequenti servirebbe meno retorica e più comprensione, prevenzione ed investimenti, o si entra nella retorica del pianto. Qui bisogna costruire, questo è l’impegno“.