A Roma, nella sede della CEI, è stato presentato il Vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili, preparato dal Tavolo Tecnico sulle Comunità Energetiche Rinnovabili della Segreteria Generale con il supporto del Gse. All’incontro sono intervenuti il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Prof. Dott. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Ing. Paolo Arrigoni, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici, e l’Avv. Vinicio Mosè Vigilante, Amministratore Delegato del GSE.
Il Vademecum, spiega il Card. Zuppi, intende promuovere “un dibattito costruttivo all’interno delle nostre comunità rispetto a che cosa possiamo fare per favorire uno sviluppo più sostenibile e un uso più solidale delle risorse ambientali, nella speranza di incoraggiare la nascita di progettualità in questo ambito all’interno della Chiesa“. Il cardinale ha poi aggiunto: “Tanto più le Comunità Energetiche saranno innanzitutto ‘comunità’, raccogliendo le energie migliori all’interno delle nostre Chiese e della società più in generale tanto più sapranno includere i soggetti più fragili e svantaggiati creando percorsi virtuosi; tanto più sapranno essere strumento per una corretta gestione dei beni e delle risorse affidate alle Chiese per le generazioni future di fedeli“.
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Vademecum, le parole di Zuppi
Il Vademecum “Le comunità energetiche rinnovabili: elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi” è stato curato dal Tavolo tecnico della Cei individuato dal cardinale presidente Matteo Maria Zuppi. “All’interno delle strategie per il contrasto al cambiamento climatico, la transizione energetica svolge un ruolo centrale il tema energetico è per sua natura strategico per le sue molteplici implicazioni di carattere ambientale, economico, politico ma anche etico. Anche la Chiesa si interessa al tema sapendo l’effetto che l’uso corretto o meno delle risorse naturali ed energetiche ha sull’ambiente“.
Il presidente della Cei afferma come “cristiani e uomini, siamo tutti chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato. Inoltre, vi sono implicazioni di carattere sociale, in quanto il costo elevato dell’energia grava soprattutto sulle persone più fragili della società. Tali costi gravano anche sulle Chiese locali e sulle parrocchie“.
Comunità energetiche rinnovabili, Pichetto: “Prodotto importante”
Il ministro Pichetto Fratin ha fatto riferimento alla stesura del decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili, ringraziando la Cei “per il proprio contributo, per le proprie osservazioni“. “Questo prodotto ha più mani. E ci ha permesso di arrivare ad avere un prodotto, in questo momento, che può essere importante. Prima di tutto sotto l’aspetto ambientale, perché sviluppa il percorso delle energie rinnovabili, dove abbiamo la sfida mondiale, non solo la sfida Paese, quella della de-carbonizzazione”.
“Ed è rilevante, permettetemi, sotto l’aspetto culturale, perché significa una start-up giuridica, ma di dimensioni colossali, che investirà centinaia di migliaia di soggetti, di persone o di famiglie, che partecipano a questo che non vuole essere un semplice esperimento, ma un’esperienza importante di produzione e di autoconsumo” ha poi aggiunto.
Vademecum, Arrigoni: “Importante driver nella transizione energetica”
Il presidente della Gse, Paolo Arrigoni, ha sottolineato che le Comunità energetiche rinnovabili “sono un driver importante nella transizione energetica e, lo stanno già facendo, sapranno diffondere ancor di più la cultura della sostenibilità nel Paese, perché stanno stimolando famiglie, piccole e medie imprese, realtà territoriali, sindaci, amministratori locali, enti del terzo settore, enti religiosi, ad essere protagonisti nella transizione energetica, secondo una logica che dal basso va verso l’alto“.
Di fatto, il Vademecum “ha carattere divulgativo, di formazione e di informazione, come supporto e guida per le parrocchie e le diocesi, in generale gli enti religiosi, per pianificare, progettare e realizzare le Comunità energetiche rinnovabili, e per consentire attraverso l’autoconsumo diffuso, di rafforzare il ruolo delle comunità locali. E di essere gli enti religiosi anch’essi protagonisti nella transizione ecologica per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità“.
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