Il dicastero Vaticano per la Dottrina della fede ribadisce la condanna della maternità surrogata in una dichiarazione dedicata alla “dignità umana”. La volontà della Chiesa diventa quella che la maternità surrogata diventi un delitto universale. Di fatto, attraverso questa pratica, “il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto“.
Il documento è stato pubblicato dal Dicastero per la Dottrina della fede, dopo cinque anni di lavoro, a firma del cardinale prefetto Victor Manuel Fernandez e del segretario per la Sezione dottrinale, mons. Armando Matteo.
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Papa Francesco contro la maternità surrogata
Il pontefice ha condannato duramente la gestazione per altri come una pratica ‘deprecabile’ che andrebbe proibita a livello universale. Di fatto, la maternità surrogata rientra nell’elenco delle gravi violazioni della dignità umana, contenuto nella dichiarazione “Dignitas infinita”. La gestazione per altri “è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica“.
L’ex Sant’Uffizio cita le parole di papa Francesco in una dichiarazione dal titolo “Dignitas infinita”: “Ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, non può essere soppressa né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica“.
Vaticano: il documento “Dignitas infinita”
“Dignitas infinita” ha circa venti pagine divise in una presentazione, un’introduzione, quattro capitolo tematici e una conclusione, più altre quattro pagine di note. Il tema centrale riguarda la dignità umana. Il documento include il magistero sulle “gravi violazioni” della dignità umana: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne, dalla tratta di persone agli abusi sessuali, all’aborto, alla maternità surrogata, fino all’eutanasia e al suicidio assistito, allo scarto dei disabili, alla teoria del gender, al cambio di sesso e alla “violenza digitale”.
La pratica, nello specifico, viola la dignità del bambino: “Ogni bambino, dal momento del concepimento, della nascita e poi nella crescita come ragazzo o ragazza, diventando adulto, possiede infatti una dignità intangibile che si esprime chiaramente, benché in modo singolare e differenziato, in ogni fase della sua vita. Il bambino ha perciò il diritto, in virtù della sua inalienabile dignità, di avere un’origine pienamente umana e non artificialmente indotta, e di ricevere il dono di una vita che manifesti, nello stesso tempo, la dignità di chi dona e di chi riceve“.
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