La procura di Roma ha aperto un’inchiesta in relazione alla vandalizzazione, la terza in due mesi, della tomba di Enrico Berlinguer nel cimitero di Prima Porta. Nelle scorse ore i poliziotti della Digos della Questura di Roma hanno depositato una prima informativa e i magistrati, dopo aver ricevuto l’incartamento, hanno aperto un fascicolo di indagine.
Enrico Berlinguer: cosa è successo
“Nei 40 anni dalla morte di papà, la sua tomba è sempre stata piena di fiori portati da tante persone che si sono fermate per un pensiero e un omaggio. E questo è sempre stato per noi figli un grande conforto“, ha scritto la giornalista su Instagram, postando la foto dell’accaduto. Al momento sono partite le indagini del commissariato Flaminio Nuovo. Secondo fonti della questura, il primo atto vandalico non è stato ancora denunciato. Immediato il sostegno dei partiti. Tra le prime a parlare è la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein: “La tomba di Enrico Berlinguer è stata nuovamente vandalizzata. È un gesto vigliacco e ignobile. Ma che ci motiva ancora di più a portarne avanti la memoria, a 40 anni dalla sua scomparsa“.
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Chi era Enrico Berlinguer
Uomo politico italiano, Enrico Berlinguer è notoriamente conosciuto come segretario del Partito comunista italiano dal 1972, deputato dal 1968 per tutte le legislature, e promotore dell’idea di un “compromesso storico” tra le due grandi forze popolari, quella comunista e quella democristiana. Nel 1943 aderì al Partito comunista italiano e nel dopoguerra diresse il Fronte della gioventù prima a Milano e poi a Roma, entrando poco dopo nel Comitato centrale del PCI e nel 1948 nella direzione. Deputato dal 1968, fu eletto vicesegretario del PCI nel 1969 (XII congresso) e segretario generale nel marzo 1972 (XIII congresso).
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