Strage bus Mestre, concluse perizie: incidente provocato da rottura dello sterzo

A causare l’incidente è stata la rottura di un perno destro ammalorato e quindi del giunto che collega allo sterzo

Redazione
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Era il 3 ottobre scorso quando a Mestre un bus di linea precipitò dal cavalcavia provocando 21 morti. Dopo mesi dalla tragedia la perizia sul corpo dell’autista, anche lui vittima di quella notte, svela che l’uomo non ha avuto un malore. Oggi il procuratore di Venezia Bruno Cherchi ha annunciato che è stata la rottura dello sterzo a far sbandare il mezzo provocando l’incidente mortale. Nello specifico, a causare l’incidente è stata la rottura di un perno destro ammalorato e quindi del giunto che collega allo sterzo. 

La fase delle perizie sull’incidente si è conclusa stamane. Le perizie comprendevano l’autopsia sul corpo dell’autista, unica vittima italiana, e gli approfondimenti sul cuore, che avrebbero escluso un malore. Poi le indagini sul cavalcavia inerenti al sedime stradale e alla tenuta del vetusto guardrail e una sua apertura legata agli accessi per manutenzione, le telecamere e la scatola nera di bordo e la tenuta dei braccetti dello sterzo. 

Mestre: l’esito della perizia

Il bus non è precipitato dal cavalcavia a causa di un malore dell’autista. L’esito della perizia sul muscolo cardiaco di Alberto Rizzotto è chiara: il suo cuore stava bene prima della tragedia.

L’autista è deceduto per lo sfondamento del cranio, a seguito della caduta del pullman, da un’altezza di oltre 10 metri. Al momento si attende il deposito formale degli esiti dell’autopsia e quelli tecnici sul bus e sul viadotto.

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