Futuro a rischio per i bambini che crescono nell’inquinamento. A lanciare l’allarme è stata la Commissione ambiente della Società italiana di pediatria secondo cui ad essere danneggiati dal sempre più elevato tasso di inquinamento nelle grandi città sono principalmente i bambini in quanto il loro organismo è ancora in fase di formazione e hanno inoltre la tendenza a respirare dalla bocca.
I rischi per i bambini
Secondo gli esperti i rischi legati all’inquinamento comincerebbero già nel periodo della gravidanza esisterebbe infatti una stretta correlazione tra “l’esposizione a inquinanti da traffico veicolare e patologie croniche”.
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Una volta nato, il bambino è poi maggiormente esposto ai “pericoli” causati da una prolungata inalazione di polveri sottili. Non solo è più facile che sviluppino infezioni respiratorie, con un conseguente aumento di ricoveri e riacutizzazioni, ma l’esposizione per periodi di tempo lunghi al Pm2.5 è spesso associata al basso peso al momento della nascita, alla prematurità e allo sviluppo di cardiopatie. Rino Agostino sostiene a tal proposito che è necessario fare attenzione soprattutto ai primi mille giorni dopo la nascita.
Buone pratiche quotidiane
I pediatri rassicurano comunque sul fatto che esistano delle buone pratiche quotidiane che si possono adottare per limitare i danni causate dall’esposizione allo smog e all’inquinamento ambientale.
Innanzitutto, si consiglia di “transitare il meno possibile nelle zone trafficate” così da evitare l’inalazione dei gas di scarico e di attuare “forme di mobilità dolce a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici”. sempre per quanto riguarda i mezzi di trasporto gli esperti suggeriscono “l’acquisto di veicoli meno inquinanti, l’adottare una guida a velocità moderata e di tenere il motore spento in caso di sosta prolungata”.
Altri consigli utili potrebbero essere: la pratica di attività quotidiane nel proprio quartiere e dunque a “chilometro zero”; la concentrazione delle uscite nelle ore centrali della giornata in inverno e nelle ore più fresche in estate; l’adozione di riscaldamento a impatto ambientale minore, preferibilmente impianti a metano o ristrutturati secondo norme di termoregolazione della temperatura.
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