Seregno, don Samuele Marelli condannato dal Tribunale ecclesiastico: sollevato dagli incarichi per 5 anni

Nello scorso marzo il prete comasco era stato accusato di abusi e molestie verso minorenni. Ieri la sentenza in primo grado del processo canonico che ha sollevato il prete dagli incarichi

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Il caso don Marelli ha sconvolto negli ultimi mesi la comunità di Seregno, in Lombardia. Il prete, ex direttore della FOM (Fondazione Oratori Milanesi) è stato accusato di abusi sessuali su minori, che sarebbero presumibilmente avvenuti nell’oratorio di San Giuseppe, dove il prelato gestiva un centro estivo.

Dopo più di un mese arriva una prima sentenza dal processo canonico del Tribunale ecclesiastico regionale che lo vede colpevole di due fattispecie per l’ordinamento cattolico: atti contro il sesto comandamento del decalogo con minore da parte di un chierico e atti contro il sesto comandamento del decalogo da parte di un chierico con persona maggiorenne, compiuti tramite abuso di autorità.

Al momento, invece, è ancora in corso l’indagine gestita dalla procura di Monza. Il nome del sacerdote è iscritto nel registro degli indagati e al momento gli inquirenti stanno raccogliendo diverse testimonianze, per comprendere in che modo procedere. Come riporta Il Fatto Quotidiano, l’inchiesta di Monza è partita a seguito di più denunce.

Seregno, l’incubo del San Giuseppe

Marzo 2025: Don Marelli viene accusato di abusi dalle famiglie delle vittime. Queste ultime all’epoca dei fatti, fra il 2021 e il 2023, minorenni o da poco maggiorenni, frequentavano il centro estivo dell’oratorio gestito da don Samuele. Il prete era sempre stato descritto come un amico dei giovani, molto vicino ai ragazzi.

All’epoca, secondo quanto emerso, si parlava di presunti commenti spiacevoli da parte del prelato, ma anche di presunti fatti più gravi come obbligare i ragazzi a fare le docce tutti insieme, palpeggiamenti e foto “hot“. Il clima pesante al San Giuseppe aveva fatto insospettire non solo le famiglie delle vittime ma anche la Diocesi di Milano, che nel 2024 aveva fatto prendere un “periodo di riflessione” a don Marelli, sollevandolo temporaneamente dai suoi incarichi.

Un anno più tardi le vittime, sostenute dalle loro famiglie, hanno deciso di denunciare i fatti alle autorità. La procura ha quindi aperto un fascicolo e ha iniziato ad indagare. Nel frattempo la Curia ha predisposto subito prove, testimonianze e documenti per intentare il processo canonico verso don Marelli.

Seregno, la sentenza del processo canonico: colpevole

E così, il tribunale ecclesiastico ha emesso dopo più di un mese la sentenza di primo grado, secondo cui don Marelli sarebbe colpevole delle due fattispecie. Dopo quanto comunicato dal tribunale alla Diocesi di Milano, il prete è stato condannato al sollevamento da tutti i suoi incarichi ecclesiastici per 5 anni.

Inoltre don Samuele, secondo la sentenza, non potrà cercare contatto con minori se non sotto la supervisione di un maggiorenne e soprattutto non potrà cercare il contatto dei ragazzi e della comunità a cui era legato, perché la sentenza gli vieta anche di poter vedere le persone “canonicamente domiciliate a Seregno durante il periodo in cui ha svolto ivi l’attività sacerdotale“. Come sottolineato dalla stessa diocesi, la sentenza non è definitiva ed è possibile che il processo prosegua con un appello.

Seregno, le parole di monsignor Elli

A sostituire don Marelli a San Giuseppe è stato monsignor Michele Elli, della diocesi di Monza. Il prelato ha celebrato la sua prima messa a Seregno e ha incoraggiato la comunità cattolica del luogo a non disperdersi in questo momento di difficoltà.

Sono qui a pregare con voi, in questo momento così complicato, come segno di condivisione verso chi sta soffrendo“. Così, il monsignore ha aperto l’omelia della messa di domenica poco dopo la sentenza di don Samuele. “Noi – ha continuato – non crediamo negli uomini ma in Gesù Cristo“, e riferendosi al caso di don Marelli, mons. Elli ha aggiunto come “gli uomini tante volte ci deludono“.

Auspicato che Dio possa perdonare don Samuele, ha espresso la massima vicinanza alla comunità di Seregno da parte sua e del vescovo di Milano, Mario Delpini. Per portare forza e sostegno ai ragazzi vittime degli abusi di don Marelli, è stato inoltre recitato un rosario collettivo in chiesa.

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