Scuola, il modello svedese è ancora da imitare?

Gli studi fatti dal Progress in International Reading Literacy Study (Pirls) hanno registrato un calo di prestazione negli studenti svedesi dall'imparare a leggere a leggere per imparare

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Stanno rientrando gli alunni nelle classi italiane tra disagi, problemi e arretratezza delle strutture scolastiche. Il nostro sistema d’istruzione, secondo quanto evidenziato nel report su “Gli italiani e la scuola” di FragilItalia (2021), non è tra i migliori. Lo studio, che è stato prodotto dall’osservatorio di AreaStudi Legacoop, è nato dalla collaborazione con Ipsos e Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

I problemi sono molteplici: programmi di studi anacronistici e poco concreti e molte volte inapplicabili al futuro mondo lavorativo, tecnologie scarse o quasi assenti, poca voglia di insegnare da parte di alcuni docenti, classi con troppi studenti e ciliegina sulla torta edilizia scolastica disastrosa. Ad oscurare momentaneamente le nostre lacune arriva la notizia che a prendere un granchio questa volta sono stati gli svedesi.

La scuola svedese ritorna al modello carta e penna con tanto di orecchietta sul libro

Galeotto fu il tablet e gli svedesi che hanno pensato di adottarlo nella scuola. Anche se l’ambiente e i programmi scolastici del paese sono annoverati tra i migliori, recenti ricerche hanno evidenziato come per i bambini l’utilizzo prolungato della tecnologia sia nocivo. Prima dei 18 mesi i pargoli non dovrebbero utilizzare nessuno strumento digitale.

I dati che confermano questa linea si trovano negli studi svedesi fatti dal Progress in International Reading Literacy Study (Pirls). Questi dati riguardano la comparazione sull’apprendimento tra il 2016 e il 2021: si è registrato un calo di 11 punti base. Le cause del minore apprendimento dipendono principalmente dal tablet e dal suo eccessivo uso.

Il ministro svedese per la Scuola, Lotta Edholm: “Più libri di testo fisici e meno tablet”

A sospendere l’uso del tablet nelle scuole, presumibilmente a seguito dell’allarme lanciato dal report, è stata il ministro svedese per la Scuola, Lotta Edholm, parte di un governo di coalizione di centrodestra. In Svezia, quindi, è stata soppressa la scelta dell’Agenzia nazionale per l’istruzione di rendere obbligatori tutti gli strumenti tecnologici nelle scuole materne. E sotto i 6 anni, assolutamente vietato l’apprendimento attraverso schermi digitali.

Le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria

Ad essere d’accordo è anche la Società Italiana di Pediatria. Secondo gli studiosi utilizzare la tecnologia nelle scuole per apprendere porta solo svantaggi ai bambini, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo del linguaggio. Prima dei 2 anni i piccoli non dovrebbero utilizzare nessuno strumento elettronico, tra i 3 e i 5 anni, meno di un’ora al giorno e dai 5 agli 8 anni sarebbe meglio tenersi sotto le due ore. Ad ogni modo nelle scuole italiane non c’è pericolo che gli studenti vengano esposti troppo a lungo a tablet o strumenti elettronici vari, visto che in molti plessi scolastici ancora si usano i Floppy disk.

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