In Sardegna nel carcere di Bancali, una frazione di Sassari, nella notte tra il 18 e il 19 maggio, un detenuto ha aggredito violentemente gli agenti penitenziari.
Due poliziotti penitenziari sono finiti in ospedale, dopo essere stati aggrediti dal detenuto, che già era conosciuto per fatti simili accaduti nelle prigioni di Cagliari e Nuoro. Il carcerato si trovava nell’ infermeria della prigione perché si era tagliato su diverse parti del corpo. Ha iniziato ad aggredire violentemente il personale quando i sanitari hanno rifiutato la sua richiesta di ricevere dei medicinali che non gli erano stati prescritti. I poliziotti hanno cercato con molta fatica di placarlo e riportarlo nella sua cella. Uno degli agenti finiti in ospedale ha riportato un danno alla gamba, che non riusciva a muovere, mentre l’altro ha avuto un malore e è stato ricoverato.
Sassari, il comunicato sulle condizioni del carcere
Michele Cireddu, segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria, ha denunciato in un comunicato le diverse aggressioni che avvengono nel carcere e lo stato di abbandono del carcere e del personale che ci lavora:
“Commentiamo ancora una volta le solite scene di ordinaria follia!” “Sassari è un Istituto di primo livello che deve gestire i detenuti 41 bis, i terroristi internazionali, i malati psichiatrici, i detenuti ‘comuni’ facinorosi nel più totale stato di abbandono!”.
“A distanza di anni l’Istituto rimane privo di un comandante e di un direttore, il personale continua a lavorare in una situazione organizzativa che genera confusione, si sente abbandonato, ci sono giornate in cui addirittura gli Agenti devono lavorare anche per 12 ore di fila, sembra superfluo sostenere che in questo modo non si possa più andare avanti!”
“Un altro dato che fa rabbrividire è anche lo stato di abbandono della struttura, pare infatti che il trasporto del poliziotto in preda al malore sia stato reso proibitivo a causa di anomalie strutturali che non sono state ancora riparate. Una situazione letteralmente paradossale che dovrebbe determinare un intervento immediato per accertare responsabilità che avrebbero potuto vanificare la tempestività dei soccorsi”.