Sapienza, due studentesse in catene davanti al rettorato: “No al genocidio”

"Chiediamo lo stop degli accordi dell'ateneo con Israele e le dimissioni della rettrice Polimeni dalla fondazione Med Or" scrivono dal collettivo "Cambiare rotta", che da due giorni sta manifestando all'interno dell'Università

Redazione
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Le agitazioni nelle università legate al conflitto tra Israele e Hamas proseguono ormai da settimane senza freno. A Roma, l’Università La Sapienza è stata spesso teatro di manifestazioni e anche di scontri tra studenti e forze armate, in particolare durante proteste pro-Palestina. Anche oggi le manifestazioni non accennano a fermarsi e, dopo l’occupazione dell’aula magna avvenuta lo scorso mese, due studentesse hanno deciso di incatenarsi davanti al rettorato, per ottenere la tanto agognata attenzione della rettrice Antonella Polimeni.

Durante le manifestazioni passate, infatti, la Rettrice ha deciso di non scendere a patti con i manifestanti e di rilasciare solo dichiarazioni successive alla fine delle proteste. Un atteggiamento duramente criticato dagli studenti e invece giustificato dalla rettrice, in quanto le manifestazioni avvenute non erano pacifiche. Polimeni si è infatti dichiarata aperta al dialogo, ma non durante proteste che prevedono scontri e disordini vari.

Anna Maria Bernini sull'occupazione del Rettorato della Sapienza
Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca

La Sapienza di Roma, però, non è l’unico ateneo in cui gli studenti hanno deciso di manifestare il loro dissenso nei confronti del conflitto mediorientale. Le proteste hanno infatti assunto una sorta di carattere nazionale, oltre ad assumere troppo spesso un carattere violente, costringendo anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ad intervenire. Quest’ultima, lo scorso mese, ha incontrato il capo della polizia Vittorio Pisani per trattare di un piano di azione che sia funzionale a tenere a bada le proteste, senza però ledere il diritto degli studenti di manifestare.

Le richieste delle due studentesse de La Sapienza

Le due giovani studentesse si sono incatenate al totem davanti all’ingresso del rettorato dell’Università La Sapienza di Roma per “richiedere lo stop degli accordi dell’ateneo con Israele e le dimissioni della rettrice Polimeni dalla fondazione Med Or“. Alcuni studenti dell’ateneo romano sono impegnati da un paio di giorni in una protesta. Una sorta di occupazione del suolo de La Sapienza tramite tende, in cui i giovani del collettivo “Cambiare rotta” passano la notte, per solidarietà verso i cittadini di Gaza.

Chiediamo che il Senato accademico oggi si schieri contro il Genocidio in Palestina tramite l’applicazione di sanzioni verso Israele – si legge nel comunicato del collettivo – Bloccare ogni collaborazione con il Technion di Haifa, le università israeliane, il bando Maeci, la rottura di ogni accordo di ricerca e/o didattico con l’industria bellica (Leonardo S.p.a, Thales Alenia e altri) e con le forze armate (con l’esercito italiano, con l’Aeronautica militare, con la Marina militare e con la Nato)”.

Gli studenti, raccolti fuori dal rettorato per sostenere l’iniziatica delle loro due colleghe, hanno sottolineato che “se la Rettrice vuole davvero costruire ponti di pace, tagli subito i ponti con la guerra“. Alle 15:30 di oggi è prevista la riunione del Senato accademico, per cui si temono manifestazioni organizzate al di fuori dell’edificio.

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