L’USIGRai, l’Unione sindacale giornalisti Rai, protesta contro la scelta dell’azienda di consentire ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. I giornalisti dell’edizione delle 12.30 del Tg hanno letto un comunicato del sindacato in cui vengono spiegate le ragioni della protesta.
Giornalisti Rai: il comunicato
“La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla”.
“Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c’è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un’informazione indipendente, equilibrata e plurale” si legge nel comunicato disposto dai giornalisti.
Giornalisti Rai: la par condicio
Uno degli emendamenti presentati da Forza Italia, Lega e Noi Moderati in Commissione vigilanza Rai, propone la soppressione delle parole inserite nell’articolo 4, comma 5, che contemplano la valutazione della visibilità politica in base alle fasce orarie e agli ascolti registrati da Auditel. Inoltre, si chiede di aggiungere la parola “audience” dopo “Auditel” e di sopprimere il comma 5-bis dell’articolo 4, sostituendolo con una disposizione che garantisca la trasparenza nel calcolo della visibilità.