Questa mattina vicino Pozzuoli è avvenuta una spiacevole sorpresa: durante una perlustrazione i carabinieri locali hanno rinvenuto il corpo di un uomo nel bacino del lago di Lucrino. Le indagini stanno proseguendo da questa mattina.
Adesso è stata scoperta l’identità della vittima, si trova di un 51enne proveniente da Calvizzano, in provincia di Napoli. Dato che non sono stati rinvenuti segni di violenza, si ipotizza che possa avere avuto un malore.
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Pozzuoli, la macabra scoperta
Si tratta di una vicenda macabra, acuita anche dal fatto che Lucrino è vicino al lago d’Averno, dove un tempo gli antichi romani erano convinti che fosse presente una delle entrate per l’Oltretomba .
Il mistero di questo cadavere è già fitto ed intricato e i carabinieri stanno cercando di districare la fitta rete di domande che si è arrotolata attorno al ritrovamento di questo corpo.
In aiuto ai carabinieri sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco, che hanno recuperato il corpo dell’uomo per predisporlo alle analisi della scientifica.
L’uomo è stato identificato qualche ora più tardi rispetto al rinvenimento, ma non sono ancora chiare le dinamiche del decesso. Il coroner ha già predisposto le indagini, in modo tale che si possano ricostruire gli ultimi momenti della vita della vittima. Le prime analisi hanno permesso ai carabinieri di dare un’età all’uomo, che risulterebbe avere circa 50 anni. Avendo poi osservato il corpo, le autorità non escludono che si possa trattare o di suicidio o di un malore, ma nessuna ipotesi per il momento è esclusa.
La “silente” pericolosità dei laghi
Mentre si attendono i risultati delle analisi della scientifica, fa riflettere come sia alto il dato dei ritrovamenti di cadaveri nei bacini idrici lacustri. Una stima della Società Nazionale Salvamenti ha rilevato che fra il 2016 e il 2021, su 1327 annegamenti, 470 sono avvenuti in bacini interni come laghi o fiumi. Solo nel 2023, 17 persone hanno perso la vita in un lago, e nell’estate del 2024 era stato diramato un’allarme di fronte ai numerosi decessi.
L’ultimo di questi incidenti è avvenuto a febbraio 2025, quando venne ritrovato il corpo di un 45enne nelle profondità del lago di Como.
I laghi non vanno sottovalutati, sono bacini idrici pericolosi. Il fatto di non avere sale nelle acque li rende dei nemici infidi, e la maggior parte delle vittime a causa di malori o della fatica sono morte annegando senza riuscire a tenersi a galla, a differenza di quanto avviene al mare. Ad esempio nella zona del lago di Vico, vige un noto detto “Il lago di Vico, ogni anno si fa un amico” che va ad enfatizzare la pericolosità della acque lacustri.
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